Secondo il sottosegretario all'Istruzione, vietare gli smartphone in classe è un errore

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Il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, nel corso di un'intervista rilasciata per La Stampa, già qualche settimana fa aveva avanzato una singolare proposta riguardante il divieto di utilizzo da parte degli studenti degli smartphone in classe.

Nella giornata di ieri, però, il politico del PD ha voluto ribadire ulteriore il concetto, nel corso di Melog su Radio 24.
Faraone è convinto del fatto che gli insegnanti debbano prendere coscienza del fatto che al giorno d'oggi gli smartphone non sono solo degli strumenti di distrazione da proibire in classe, in quanto possono essere (e sono, secondo lo stesso) anche alla didattica, soprattutto quando le scuole italiane saranno cablate, il che favorirà ulteriormente l'accesso alle informazioni in digitale.
Il Sottosegretario ha anche voluto precisare che, ovviamente, con ciò il ministero non ha intenzione di ridurre le ore di informatica, ma semplicemente di permettere agli studenti di utilizzare uno strumento normale come contenitore su cui accedere alle informazioni di cui hanno bisogno. “Il divieto assoluto di utilizzo dello smartphone, in vigore dal 2007, è diventato obsoleto. Chiaramente l'utilizzo dello smartphone non vuol dire stare al telefono o mandare messaggi”, precisa.