Secondo uno studio la vita nell'Universo potrebbe essere comune, ma non "vicino a noi"
Siamo noi le uniche specie intelligenti del nostro Universo? Potrebbe esserci vita all'infuori della Terra? Esistono gli alieni? Sono queste le domande che gli scienziati si pongono da anni e sono tanti gli studi che provano a rispondere, così come quello condotto dal prof Tomonori Totani.
L'uomo ha esaminato come le particelle elementari della vita possano formarsi spontaneamente nell'Universo, un processo noto come abiogenesi (il processo naturale con il quale la vita si origina a partire da materia non vivente). Poiché l'unica vita che conosciamo è basata su quella della Terra, gli studi sulle origini della vita sono limitati alle condizioni specifiche che troviamo qui. Pertanto, la maggior parte delle ricerche in quest'area esamina i componenti elementari comuni a tutti gli esseri viventi conosciuti.
Il componente in questione è l'acido ribonucleico (RNA), una molecola molto più semplice ed essenziale dell'acido desossiribonucleico (DNA). L'RNA è un polimero fatto di catene chimiche, noti come nucleotidi. Secondo i ricercatori, è necessario un RNA lungo non meno di 40-100 nucleotidi per il comportamento autoreplicante richiesto per l'esistenza della vita. Con un tempo sufficiente e con le giuste condizioni chimiche, i nucleotidi possono connettersi spontaneamente per formare l'RNA.
Tuttavia, le stime attuali suggeriscono che un RNA di 40-100 nucleotidi non dovrebbe essere stato possibile nel volume di spazio che consideriamo l'universo osservabile. "Però, nell'universo c'è molto più che l'osservabile", afferma Totani. "Nella cosmologia contemporanea, si è concordato che l'universo abbia subito un periodo di rapida inflazione producendo una vasta regione di espansione oltre l'orizzonte di ciò che possiamo osservare direttamente. Fattorizzare questo volume maggiore in modelli di abiogenesi aumenta enormemente le probabilità che si crei la vita."
"Come molti in questo campo di ricerca, sono guidato dalla curiosità e da grandi domande", dichiara Totani. "La combinazione della mia recente indagine sulla chimica dell'RNA con la mia lunga storia di cosmologia mi porta a capire che esiste un modo plausibile in cui l'Universo deve essere passato da uno stato abiotico (senza vita) a uno biotico. È un pensiero eccitante e spero che la ricerca possa trarre vantaggio su questo per scoprire le origini della vita."
FONTE: phys.org
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