Quella volta che nel Seicento venne abolito il Natale

Quella volta che nel Seicento venne abolito il Natale
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L'idea di un Natale diverso comincia a pervadere le nostre menti. La Londra del Seicento non stava sicuramente vivendo una pandemia mondiale, eppure i governatori britannici dell'epoca non si risparmiarono dal bannare i festeggiamenti natalizi. Vediamo insieme il perché.

Era il 1647 e il Parlamento britannico aveva vinto la prima parte della guerra civile inglese contro la monarchia di re Carlo I Stuart. L'evento fu di tale portata che alcuni storici contemporanei la definirono "rivoluzione inglese".

Con l'incarcerazione del sovrano, la maggioranza parlamentare prese le redini dei domini (ancora Inghilterra, Scozia e Irlanda erano tutti sotto l'egemonia inglese), promuovendo una serie di riforme, anche di carattere religioso.

Il culto anglicano venne sostituito con il presbiterianesimo, nato dopo la riforma calvinista e che aveva come obiettivo il rivedere la forma di organizzazione della Chiesa cristiana.

Oltre al rifiuto di qualsiasi gerarchia all'interno della Chiesa, venne promossa l'abolizione di tutte le festività tipiche del culto cattolico e anglicano, compreso il Natale.

Prima di procedere con gli eventi, è necessario precisare una cosa: nel corso della storia moderna le feste religiose, che andavano gradualmente ad aumentare per qualsiasi occasione speciale, erano gli unici momenti in cui la popolazione comune poteva fermarsi dal lavorare e festeggiare con la comunità. I giorni di festa erano così importanti che la Chiesa, soprattutto quella cattolica, puniva con multe salate chi non le celebrava e, nel caso in cui qualcuno avesse voluto lavorare, doveva comprare dei permessi speciali.

Di conseguenza, quando questa tradizione venne interrotta così bruscamente, abolendo anche qualsiasi simbolo che rimandasse al Natale, scoppiarono delle rivolte. In tutti i domini, il 25 Dicembre del 1647, le persone andarono contro il bando parlamentare, manifestando, più o meno pacificamente, il proprio dissenso.

La polizia provò più volte a fermare le azioni di rivolta, interrompendo i festeggiamenti o provando ad arrestare chi si esponeva di più, ma le azioni furono inutili. La popolazione voleva celebrare Natale ed era disposta a fare di tutto pur di non perdere l'unico periodo in cui poteva realmente divertirsi con varie forme di svago.

Le manifestazioni continuarono anche con l'anno nuovo, portando il Regno Unito a cadere in una seconda guerra civile - la cui sintesi viene raffigurata in pieno dalla condanna a morte del re Carlo I Stuart, ordinata direttamente dal militare Oliver Cromwell, che, a capo di due fazioni politiche, cacciò i presbiteriani dal Parlamento e destituì completamente la monarchia.

Paradossalmente, con le proteste di Natale l'Inghilterra e l'Irlanda caddero in un ennesimo conflitto che le dilaniò ancora di più e le portò a diventare delle Repubbliche.

Per rimanere in tema natalizio, sapevate che fu sempre in Gran Bretagna che si parlò per la prima volta di "Babbo Natale"?