Sentiamo meglio dal lato sinistro? La scienza lo conferma

Sentiamo meglio dal lato sinistro? La scienza lo conferma
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A quanto pare un gruppo di ricercatori svizzeri ha scoperto in uno studio pubblicato su Frontiers in Neuroscience che il nostro cervello mostra una preferenza per i suoni piacevoli che percepiamo dal nostro lato sinistro.

Nonostante il nostro cervello cambi dopo i 40 anni, già nel lontano 1985 uno studio ha dimostrato che il nostro orecchio sinistro è particolarmente sensibile alla valenza emotiva dei suoni percepiti. Ma una ricerca recente ha dimostrato anche che il lato sinistro è più sensibile ai suoni positivi, come cose che ci fanno sentire più felici.

Secondo un team di neuroscienziati del Politecnico federale (EPFL), dell'ospedale universitario e dell'Università di Losanna, i suoni positivi emessi dagli esseri umani, le cosiddette "vocalizzazioni umane", provocano una maggiore attività neurale nelle aree uditive del cervello se provenienti dal lato sinistro.

"Qui mostriamo che le vocalizzazioni umane che suscitano esperienze emotive positive, producono una forte attività nella corteccia uditiva del cervello quando provengono dal lato sinistro dell'ascoltatore. Ciò non si verifica quando le vocalizzazioni positive provengono dalla parte anteriore o da destra", ha affermato in una nota la dott.ssa Sandra Da Costa, scienziata presso l'EPFL.

"Mostriamo anche che le vocalizzazioni con valenza emotiva neutra o negativa, ad esempio vocali prive di significato o urla spaventate, e suoni diversi dalle vocalizzazioni umane non hanno questa associazione con il lato sinistro".

Nel loro esperimento, Da Costa e colleghi hanno esaminato 13 partecipanti di entrambi i sessi e di circa 25 anni, che hanno ascoltato diversi suoni che provenivano da sinistra, davanti o destra.

I ricercatori hanno poi utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per confrontare l’intensità con cui il cervello dei partecipanti rispondeva a sei categorie di suoni: vocalizzazioni umane positive come suoni erotici, ma anche vocalizzazioni neutre e negative come vocali prive di significato e persino un urlo spaventato, o applausi e il rumore del vento.

I risultati hanno rivelato che c'era molta più attività nelle regioni del cervello che sono associate alle prime fasi dell'elaborazione del suono, ovvero le aree uditive primarie A1 e R, che sono presenti in entrambi gli emisferi del cervello ma si sono appunto attivate maggiormente con suoni positivi provenienti da sinistra.

Anche se non è ancora noto il motivo per cui esista tale differenziazione, il team sottolinea come questo fenomeno non sia stato evidenziato in specie non umane, come i primati. Inoltre, considerando gli enormi passi fatti dalla medicina e dalle neuroscienze, come dimostra ad esempio il primo intervento al cervello di un feto, non dubitiamo che troveremo presto una risposta.