Avete mai sentito parlare delle mummie di palude? Ecco cosa sono

Avete mai sentito parlare delle mummie di palude? Ecco cosa sono
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Le mummie di palude sono dei resti umani che, grazie alle insolite condizioni di conservazione che si mantengono all'interno dell'habitat palustre, sono rimaste preservate dentro delle torbiere per secoli. Gran parte di questi corpi vengono dal Nord Europa e sono una testimonianza antichissima dei nostri antenati preistorici e non.

Ancora prima che gli egizi creassero un preciso processo di mummificazione dei loro defunti, gli uomini della preistoria e nell'età antica erano soliti seppellire oggetti, animali e altri esseri umani nelle paludi o negli stagni.

In questi ambienti, l'acidità dell'acqua, il freddo e la mancanza di ossigeno diventavano elementi determinanti per la preservazione di alcune parti del corpo umano, come la pelle e gli organi interni - creando, così, delle vere e proprie mummie.

Esse possiedono due peculiarità: la pelle nera e la mancanza di uno scheletro. In particolare, quest'ultimo è assente perché la torba dell'habitat palustre tende a sciogliere il carbonato di calcio, rendendo il corpo umano solo un involucro di pelle ed organi.

L'aspetto sorprendente è che le mummie di palude tendono ad essere trovate in condizioni eccellenti, tanto che è stato possibile in alcune rilevare anche dei tatuaggi, le impronte digitali, i vestiti interi, etc...

Questo metodo di "sepoltura" non era, però, diffuso. E' probabile che la gran parte delle persone che finivano per essere gettate nelle paludi erano persone morte per incidenti o per mano di qualcun altro.

Per esempio, molte di quelle mummie risalenti all'Età del Ferro e ritrovate dagli archeologi presentavano gravi traumi sul corpo, se non addirittura i volti completamente deformati. E' possibile che queste persone venissero punite intenzionalmente per i loro crimini nelle paludi e poi gettati, senza dare loro una degna sepoltura sotto terra o cremati.

In generale, la maggior parte dei corpi scoperti, appartenenti una volta sia agli alti ranghi della società sia a quelli più bassi, presentano segni di morte violenta.

Vi sono anche delle particolari testimonianze, come quella dello storico greco Strabone, in cui viene riportata la volontà di alcune antiche popolazioni celtiche di eseguire divinizzazioni usando le viscere delle vittime umane e poi gettare i corpi svuotati nelle paludi. Questo dato, tuttavia, sembra incerto, perché dei recenti studi hanno dimostrato come la mancanza di interiora in alcune mummie potrebbe essere giustificata dall'eccessivo peso delle torbiere.