Ma a che serviva agli antichi scrivere in tre modi diversi sulla Stele di Rosetta?

Ma a che serviva agli antichi scrivere in tre modi diversi sulla Stele di Rosetta?
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La lastra di granito nero in cui sono incisi tre testi, due egizi e uno greco, è nota storicamente come Stele di Rosetta. Se ti sembra di aver già orecchiato questo nome è forse perché questa fonte ha avuto un ruolo fondamentale per la traduzione dei geroglifici egizi. Ma una domanda sorge spontanea: perché il testo è scritto in tre modi diversi?

Per capire il motivo della presenza del greco, oltre a due tipologie diverse di egiziano, sulla lastra è da rivedere nelle azioni di Alessandro Magno, dei suoi generali e dei discendenti di quest’ultimi. Infatti, uno dei regni conquistati dal Grande era proprio l’Egitto, che sarà affidato, nove anni dopo, ad un suo fidato: Tolomeo I Soter, della dinastia tolemaica egiziana (la stessa di Cleopatra). Senza Tolomeo I Soter, la storia non avrebbe conosciuto Tolomeo V Epifane a cui è effettivamente riconosciuta l’associazione con la Stele di Rosetta, oggi al British Museum di Londra.

Il messaggio sulla Stele di Rosetta è stato probabilmente scritto da un consiglio di sacerdoti nella città egiziana di Menfi, un'antica capitale a circa 25 chilometri a sud del Cairo. I sacerdoti scolpirono la pietra nel 196 a.C., durante il nono anno del regno di Tolomeo V Epifane (vissuto dal 210 a.C. al 180 a.C.), che ereditò il trono all'età di 5 anni e fu ufficialmente incoronato all'età di 13 anni.

A distanza di decenni di studi, possiamo dire che la pietra non è completa: è una parte danneggiata di una lastra più grande, tuttavia non sembra essere un problema per la traduzione e ricostruzione del testo. Le tre forme di scrittura sono: il greco antico, i geroglifici egizi e la scrittura demotica egizia (una scrittura corsiva che gli egizi usavano tra il VII secolo a.C. e il V secolo d.C.).

Per tradurre il testo egiziano, gli studiosi si sono avvalsi della conoscenza del greco, si badi bene però: la Stele di Rosetta rappresenta una fonte importantissima anche per la ricostruzione del greco stesso, non solo della scrittura egiziana. La lingua degli elleni era molto diffusa in Egitto, essendo parlata dalle classi dirigenti e promossa dai tolemaici stessi.

[Credito immagine: Daniel Kalker/PA/dpa/AP]