Il SETI ha recentemente analizzato la prima cometa interstellare del nostro sistema solare

Il SETI ha recentemente analizzato la prima cometa interstellare del nostro sistema solare
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Un paio di mesi fa venne scoperto da un astronomo dilettante il secondo oggetto interstellare, e la prima cometa interstellare, all'interno del nostro Sistema Solare, 2I/Borisov. Recentemente, ad analizzare la pietra cosmica sono stati i membri del progetto Breakthrough Listen del SETI, che hanno cercato dei segnali tecnologici.

"Se il viaggio interstellare è possibile, cosa che non sappiamo, e se ci sono altre civiltà là fuori, altra cosa che non sappiamo, e se sono interessati ​​a costruire una sonda interstellare, allora potrebbero esistere dispositivi interstellari artificiali", ha dichiarato Steve Croft, astronomo del SETI. Gli addetti ai lavori, però, non hanno trovato alcun segnale.

Nonostante i risultati nulli possano sembrare deludenti, sono comunque preziosi, secondo i membri del progetto. Vale anche la pena notare che, secondo il team, il silenzio non garantisce necessariamente un'origine naturale per Borisov (così anche per 'Oumuamua). È possibile, ad esempio, che stia trasmettendo un tipo di segnale che non stiamo cercando.

I membri del team Breakthrough Listen, inoltre, hanno recentemente condotto il sondaggio più completo sulle emissioni radio della nostra galassia e dalla regione intorno al suo buco nero supermassiccio centrale. "Il centro galattico è oggetto di una campagna molto specifica e concertata con tutte le nostre strutture, perché siamo d'accordo all'unanimità sul fatto che quella regione sia la parte più interessante della galassia della Via Lattea", afferma Andrew Siemion. "Se una civiltà avanzata in qualsiasi parte della Via Lattea volesse mettere un faro da qualche parte [...] il centro galattico sarebbe un buon posto per farlo."