A settembre si torna a scuola, ma i libri di testo potrebbero essere degli NFT

A settembre si torna a scuola, ma i libri di testo potrebbero essere degli NFT
INFORMAZIONI SCHEDA
di

Gli NFT sono ancora degli strumenti controversi e criticati, ma è indubbio che si prestino a molteplici usi: per esempio, poche ora fa la Lazio ha annunciato il Ticketing NFT per la stagione 2022/2023. Un'altra azienda che ha deciso di saltare sul treno dei token non fungibili è invece l'editore di testi scolastici Pearson.

Sì, avete capito bene: Pearson, noto publisher di libri di testo per le scuole e l'Università, ha intenzione di implementare gli NFT nella sua offerta editoriale. Già nel 2019, l'azienda aveva spiegato di essere intenzionata a concentrarsi sul settore dei libri di testo digitali, e ora sembra voler utilizzare i token non-fungibili per guadagnare anche sulla vendita di libri usati.

In un'intervista rilasciata a Bloomberg pochi giorni fa, infatti, il CEO di Pearson Andy Bird ha spiegato che "nel mondo analogico, un libro di testo Pearson era rivenduto fino a sette volte, ma l'azienda guadagnava solo dalla prima vendita. Lo spostamento al digitale aiuta a diminuire la portata del mercato secondario, mentre gli NFT e la blockchain ci permettono di partecipare a ogni vendita dei prodotti nel corso del loro ciclo vitale".

Insomma, la mossa di Pearson dipenderebbe dal duplice desiderio di ridurre le dimensioni del mercato secondario dei libri usati, sia in digitale che in cartaceo, e al contempo di partecipare ai guadagni di ogni vendita dei libri di seconda mano. In tal senso, gli smart contract utilizzati per gli NFT sono perfetti, perché permettono al creatore del token di impostare una percentuale di guadagno proprio per ogni transazione secondaria dell'NFT stesso.

Non è chiaro, però, perché Pearson si stia affidando alla blockchain: al momento, la rivendita di libri digitali è praticamente impossibile e legata ad una nicchia strettissima di utenti, spesso collegati anche alla pirateria. In tal caso, l'editore potrebbe utilizzare le leggi esistenti in termini di gestione dei diritti dei beni digitali per risolvere il problema senza affidarsi alla blockchain. Inoltre, in alcuni Stati Pearson ha già attivato un abbonamento mensile dal costo di 15$ che permette agli studenti di accedere a tutto il catalogo librario dell'editore senza dover comprare singolarmente i suoi testi.