Uno sguardo alla Pompei borghese, grazie a "Casa Larario"
INFORMAZIONI SCHEDA
Gli affreschi che brillano ancor oggi nei resti degli edifici romani a Pompei sono il riflesso delle realtà aristocratiche della città. La storiografia più recente ora si chiede quali sono le dinamiche, i luoghi e i passatempi di coloro che appartenevano a ceti sociali medio-bassi?
Il Parco Archeologico di Pompei annuncia il ritrovamento di una Casa borghese distrutta in quel fatidico 79 d.C., quando il Vesuvio decise di eruttare. La struttura è composta da diverse stanze con altrettante differenti funzioni.
Al piano inferiore, è stata individuata una camera da letto, ospitante una cassapanca di legno, che custodiva una lanterna con un’immagine di Zeus che si trasforma in aquila, piatti decorativi, un tavolo a tre gambe e una branda. A fare compagnia a questa stanza è un semplice ripostiglio, l’unica stanza della struttura a non avere le pareti intonacate.
"Nell'Impero romano c'era una parte significativa della popolazione che lottava per il proprio status sociale e per la quale il 'pane quotidiano' era tutt'altro che scontato", afferma Gabriel Zuchtriegel, direttore del sito archeologico, nella dichiarazione. "Era una classe vulnerabile durante le crisi politiche e le carestie, ma anche ambiziosa nel scalare la piramide sociale".
“Casa Larario”: è questo il nome associato alla struttura, a causa della presenza di un santuario dedicato a divinità domestiche, secondo Valentina Za, di Reuters. Ad emergere è anche un cortile pieno di decorazioni elaborate, in contrasto con l’umiltà che caratterizzava le altre stanze scoperte.
Il gruppo ha trovato una serie di altri oggetti in tutta la casa, tra cui un bruciatore per incenso a forma di culla e vasi di bronzo. Nel corridoio fuori dal ripostiglio, i ricercatori hanno scoperto un armadio di legno con almeno cinque ripiani, che conteneva oggetti da cucina, come brocche e piatti.
Per preservare i loro reperti, il gruppo ha realizzato calchi in gesso degli oggetti, un metodo archeologico comune utilizzato dai ricercatori di Pompei. Le rovine di Pompei furono scoperte nel XVI secolo. Gli archeologi continuano a fare nuove scoperte nel sito, spesso agevolate da nuove innovazioni e tecniche. Oggi sono stati scavati solo due terzi circa della città.
[Archaeological Park of Pompeii]
FONTE: Smithsonian
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