Uno sguardo al possibile cibo del futuro: alghe, calamari e pesci abissali

Uno sguardo al possibile cibo del futuro: alghe, calamari e pesci abissali
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La produzione alimentare è uno dei maggiori responsabili del riscaldamento del clima e, continuare con questo ritmo, non è più sostenibile per il nostro pianeta. Per questo motivo è essenziale cercare nuovi tipi di cibo che dovranno sfamarci in futuro, tenendo conto sempre di più dell'impatto verso la Terra.

"Molte persone desiderano semplicemente il sapore che si trova, ad esempio, nella carne. Pertanto, potrebbe essere più realistico considerare una dieta flessitaria, in cui si consumano piccole quantità di prodotti animali, come carne, uova e latte, insieme alle verdure. Tuttavia, si può anche iniziare a pensare ad alternative alla succosa bistecca - di cui ce ne sono molte", afferma il professor Ole G. Mouritsen del Dipartimento di scienze alimentari dell'Università di Copenaghen.

In una nuova meta-analisi (una tecnica che permette di combinare i dati di più studi condotti su di uno stesso argomento) il professor Mouritsen ha presentano fonti alternative di proteine ​​e acidi grassi sani, cercando di costruire una sorta di "dieta del futuro". Innanzitutto dobbiamo dimenticarci della terra, smettendo di allevare manzo, maiale e pollo e guardare verso il mare, le sue profondità.

Qui troviamo creature, come il ghiozzo nero e gli Ammoditidi, che emettono molta meno CO2 rispetto alle specie di terra. Il ghiozzo nero, ad esempio, potrebbe soddisfare il 20% del fabbisogno proteico della Danimarca, evitando lo sfruttamento eccessivo di specie ittiche più note come merluzzo e salmone, secondo il professore.

Un altro piatto del futuro potrebbe contenere alghe e calamari. Ci sono circa 10.000 specie di alghe e solo 500 sono attualmente sfruttate e riconosciute come cibo; i calamari, invece, nonostante siano già ampiamente consumati come cibo, solo 30 delle circa 800 specie sono utilizzate per sfamare la popolazione. Secondo altri scienziati, anche le meduse potrebbero essere consumate come "cibo del futuro".

In futuro, inoltre, potremmo ricorrere a dei "trabocchetti" per gustarci un piatto di carne: conferire alle verdure un sapore simile. Come? fermentando o aggiungendo enzimi alle verdure è possibile esaltare i gusti dolci e simili alla carne. Ad esempio, in molte parti dell'Asia utilizzano lo Shiokōji per dare più sapore alla verdure.

"È essenziale che continuiamo a comunicare queste nuove opportunità di mangiare in modo sostenibile. In questo modo, effettueremo gradualmente un cambiamento sulle nostre abitudini e tradizioni alimentari", afferma infine Mouritsen.