A Shanghai gli abitanti stanno usando gli NFT per protestare contro le misure anti-Covid

A Shanghai gli abitanti stanno usando gli NFT per protestare contro le misure anti-Covid
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Nel giorno in cui Starbucks annuncia le intenzioni di lanciare i suoi NFT, arriva la notizia che i residenti di Shanghai (la città cinese con oltre 25 milioni di abitanti) stanno utilizzando i token per protestare contro le misure anti-Covid messe in campo dal Governo Locale.

Nello specifico, numerosi video, foto ed audio sono archiviati come NFT e possono essere acquistati sui marketplace di NFT utilizzando le criptovalute. In questo modo viene aggirata la censura e si permette a coloro che vivono al di fuori della città di sapere cosa sta accadendo.

Gli abitanti di Shanghai hanno escogitato questo modo per protestare contro la politica di tolleranza zero del Governo Cinese nei confronti del Covid. La città ha vissuto un lockdown molto duro a seguito della scoperta di nuovi casi di Coronavirus, nonostante un’incidenza non elevata se legata al numero di abitanti.

La scelta è ricaduta sugli NFT in quanto sono basati sulla blockchain e non possono essere eliminati nemmeno dalle autorità governative. Tra i principali protagonisti c’è Simon Fong, un designer di NFT e grafico freelance di 49 anni che ha creato progetto grafici che illustrano la vita dei residenti di Shanghai durante il lockdown e che prende spunto dal posto dell’orecchio di Mao. Tra le immagini spuntate sui marketplace figurano anche NFT che raccontano i test PCR, e la fame vissuta dai residenti a cui è stato razionato il cibo.

Fong ha venduto oltre 10 NFT, ciascuno dei quali venduti a 0,1 ETH, pari a 287 Dollari.

Questa notizia si aggiunge in un contesto secondo cui le vendite di NFT sarebbero a picco.