Siccità in Italia: la crisi idrica colpisce anche le centrali idroelettriche

Siccità in Italia: la crisi idrica colpisce anche le centrali idroelettriche
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Sono settimane di grande apprensione per il caldo che non lascia scampo da Nord a Sud. Le alte temperature hanno creato problemi anche dal punto di vista energetico, con alcune centrali idroelettriche italiane che stanno avendo diversi problemi, a causa della grave siccità che ha richiesto restrizioni idriche e causato problemi all'agricoltura.

Secondo quanto riportato dalle fonti di settore, gli impianti idroelettrici, per lo più situati nelle montagne del nord del Paese, forniscono quasi un quinto del fabbisogno energetico dell'intera nazione.

La carenza di piogge ha creato non pochi problemi, in un momento in cui il Governo cerca disperatamente di distanziarsi dalla dipendenza energetica dal gas russo a causa della guerra in Ucraina.

Un portavoce di Utilitalia, la federazione che riunisce le Aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell'Acqua, dell'Ambiente, dell'Energia Elettrica e del Gas, ha affermato all'Afp: "Da gennaio a maggio 2022, la produzione idroelettrica è diminuita di circa il 40 per cento rispetto al periodo corrispondente del 2021".

"La produzione energetica è in costante diminuzione sin da luglio 2021, e la colpa è anche della grave carenza di acqua ai massimi livelli", ha aggiunto.

L'Enel ha recentemente affermato che un piccolo impianto vicino a Piacenza, a sud-est di Milano, è stato chiuso a tempo indeterminato dal 21 giugno, a causa dei bassi livelli del fiume Po che lo alimenta.

Ricordiamo che il Po è il più grande bacino di acqua dolce d'Italia, e gran parte di esso è utilizzato dagli agricoltori, ma in questo periodo sta soffrendo la peggiore siccità degli ultimi 70 anni.

Un portavoce dell'agenzia elettrica, ha aggiunto: "Considerando l'attuale situazione di siccità, anche altri impianti idroelettrici non funzionano a pieno regime".

Inoltre, anche la Coldiretti ha affermato che la siccità sta mettendo a rischio oltre il 30% della produzione agricola nazionale e metà dell'allevamento della Pianura Padana.

In oltre 200 comuni del nord-ovest del Piemonte l'acqua è già stata razionata; inoltre, i laghi Maggiore e di Garda sono entrambi molto più bassi del solito (in riferimento al periodo dell'anno), ed anche il livello del fiume Tevere si è ridotto in maniera anomala.

Una situazione davvero preoccupante e da non sottovalutare.

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