Il significato delle parole che descrivono sentimenti ed emozioni variano tra le culture

Il significato delle parole che descrivono sentimenti ed emozioni variano tra le culture
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Analizzando i significati delle parole usate per descrivere le emozioni in oltre 2.000 lingue, dei ricercatori hanno scoperto alcune interessanti implicazioni e alcune "stranezze culturali". Ad esempio, la parola "hanisi" del rotumano (una lingua parlata a nord delle Figi) si riferisce sia all'amore che alla pietà.

Insieme ai colleghi, gli psicologi Joshua Conrad Jackson e Kristen Lindquist dell'Università della Carolina del Nord hanno studiato le parole emozionali da ben 2.474 lingue che abbracciano le 20 famiglie linguistiche principali. Nello specifico, i ricercatori hanno cercato parole usate per descrivere concetti simili come "acqua" e "mare".

In generale, le parole usate per comunicare i sentimenti buoni e cattivi erano distinte le une dalle altre, così come le parole usate per descrivere quei sentimenti legati a un dolore più emotivo. "Le persone in tutto il mondo possono sentirsi male quando perdono una persona cara e le persone in tutto il mondo possono sentire il loro cuore iniziare a battere più forte di fronte al pericolo", afferma Jackson.

Nel loro studio, tuttavia, i ricercatori hanno trovato diverse differenze interessanti. In alcune lingue indoeuropee, ad esempio, "ansia" e "rabbia" si sovrappongono. Nelle lingue austroasiatiche (la grande famiglia linguistica del sud-est asiatico continentale), invece, "l'ansia" è più strettamente legata al "dolore" e al "rimpianto". Mentre in altre lingue la parola "sorpresa" viene accostata con "paura".

I risultati suggeriscono che i significati delle parole che descrivono le emozioni - e forse anche i sentimenti - variano tra le differenti culture del mondo. Uno studio interessante e che sarà ulteriormente approfondito in futuro.