Sito italiano "contro le bufale" viene sequestrato dalla procura di Brindisi

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[AGGIORNAMENTO 11:00 07/04/2018]: Stando al Corriere della Sera, in realtà la richiesta di oscuramento arriverebbe dalla procura di Brindisi, non da quella di Bologna. Inoltre, la querela per diffamazione sarebbe stata presentata dallo stesso oncologo al centro dell'articolo del 2015, che si sarebbe sentito danneggiato da esso.

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Questa mattina il noto sito Butac.it (BufaleUnTantoAlChilo) è stato posto sotto sequestro preventivo da parte della procura di Bologna. Stando a ilPost, le motivazioni sarebbero da ricercare in un articolo pubblicato due anni e mezzo fa. Il tutto, stando a Repubblica, sarebbe avvenuto in seguito a una querela.

Infatti, Michelangelo Coltelli, fondatore del sito, avrebbe spiegato che il sequestro preventivo sarebbe stato disposto per via di un pezzo in cui un oncologo promuoveva la medicina olistica senza basarsi su alcun fondamento scientifico.

"Butac.it si occupa di segnalare e spiegare le notizie false che circolano spesso online. [...]Il sito aveva già ricevuto querele in passato, ma nei casi precedenti i magistrati avevano disposto il sequestro dei soli articoli interessati e non dell'intero sito, che ha un archivio di oltre 3mila articoli. A Butac.it lavorano due persone, che coordinano poi il lavoro di diversi collaboratori. Il sito collabora spesso con la stessa Polizia Postale, segnalando per esempio tentativi di truffe online", scrive ilPost.

Butac.it (BufaleUnTantoAlChilo) è riuscito a crearsi un discreto seguito, soprattutto su Facebook, dove la pagina ufficiale conta oltre 120.000 "Mi piace". Al momento in cui scriviamo, non ci sono ulteriori dichiarazioni in merito provenienti dalle parti coinvolte, mentre accedendo al sito web si può leggere: "Sito web sottoposto a sequestro preventivo", con riferimento al "Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per l'Emilia Romagna - Bologna".

Sito italiano 'contro le bufale' viene sequestrato dalla procura di Brindisi