La situazione in Ucraina può peggiorare la carenza di chip? Purtroppo sì

La situazione in Ucraina può peggiorare la carenza di chip? Purtroppo sì
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È ormai da parecchio tempo che il mondo della tecnologia è al centro di un'importante carenza di chip. A fine 2021 si iniziavano a vedere spiragli di luce per l'inizio del 2022, ma quanto sta accadendo in Ucraina potrebbe avere ripercussioni anche in questo ambito. Infatti, ci sono di mezzo delle risorse fondamentali per la produzione.

Fermo restando che il principale pensiero va al popolo ucraino, colpito duramente dagli ultimi accadimenti (ma da questa situazione il mondo sta traendo anche alcune storie di unione e solidarietà), è bene approfondire anche gli impatti che le azioni della Russia potrebbero avere su settori importanti come quello tech. A tal proposito, abbiamo già riportato su queste pagine la questione dei prezzi dei gas nobili alle stelle, ma nella giornata dell'11 marzo 2022 da Reuters sono purtroppo arrivati altri segnali poco incoraggianti.

Infatti, stando anche a quanto riportato da Gizmodo, le due società ucraine Ingas e Cryoin, che forniscono circa la metà del neon per i semiconduttori disponibile a livello globale (le stime delle fonti fanno riferimento a una percentuale compresa tra il 45% e il 54%), hanno dovuto sospendere le attività. Per chi non lo sapesse, per la produzione di chip viene utilizzato un tipo di neon (gas nobile) specifico, ovvero proprio quello legato alle attività di Ingas e Cryoin. Si fa dunque riferimento a una risorsa fondamentale per il settore.

Cryoin aveva già sospeso da un po' di tempo le attività, mentre Ingas ha cercato di continuare il più possibile. Tuttavia, secondo le fonti, nella settimana iniziata il 7 marzo 2022 anche quest'ultima azienda ha dovuto sospendere le attività. L'impatto sul settore ci sarà dunque sicuramente, anche se stando ad alcuni esperti i principali produttori di chip avrebbero la possibilità di accedere a scorte "per due o più mesi", come dichiarato da Lita Shon-Roy, Presidente di Techcet, ai microfoni di Reuters. Si teme invece un impatto più consistente già nel breve periodo sui produttori che hanno meno possibilità di reperire le risorse rispetto alle principali società del settore.

Insomma, la situazione è complessa e in divenire, ma continuano ad arrivare notizie poco rassicuranti. Per intenderci, anche il mondo automotive si sta interrogando sul da farsi.

La situazione in Ucraina può peggiorare la carenza di chip? Purtroppo sì