
Smascherato account Facebook che creava bufale su Roberto Saviano e Laura Boldrini

Si chiamava "Lara Pedroni", ed era ovviamente il nome fasullo di un account Facebook che diffondeva fake news. Il passato è d'obbligo in quanto a quanto pare sarebbe stato chiuso in quanto non più raggiungibile. La scoperta è stata effettuata da David Puente , uno dei cacciatori di bufale più popolari del web, che ne ha dato la notizia.
Principali protagonisti delle fake news create ad hoc personaggi come l'ex Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, e lo scrittore ed autore di Gomorra, Roberto Saviano, a cui venivano attribuite dichiarazioni fasulle.
Puente, per scoprirlo, ha effettuato delle verifiche su alcuni post pubblicati da Lara Pedroni su alcuni gruppi Facebook. Le fake news diffuse riguardavano temi come l'immigrazione. La più popolare è quella attribuita a Roberto Saviano, che in un'intervista tenuta a Che Tempo Che Fa, avrebbe affermato "sinceramente preferisco salvare i rifugiati e i miei fratelli clandestini, che aiutare qualche terremotato italiano piagnucolone e viziato". Affermazione ovviamente mai pronunciata da Saviano ma che, nonostante ciò, ha effettuato il giro del web scatenando indignazione da parte dei molti utenti che non avevano riconosciuto la natura bufalara della notizia.
Altre notizie simili riguardavano la Boldrini, che avrebbe definito gli italiani "capaci solo di lamentarsi", ma anche Cecile Kyenge che avrebbe chiesto di trasformare la metà delle chiese in moschee. Sotto la lente anche Matteo Renzi, secondo cui "gli italiani dovrebbe essere orgogliosi di ospitare i richiedenti asilo perché sono persone migliori di loro", senza dimenticare Khalid Chaouki, che invocava "una nazione unica europea in cui laicità e islam esercitano il loro potere".
Tutte notizie create ad arte, utilizzando una metodologia ben precisa, secondo Puente.
Puente ha scoperto la natura fake dell'account anche basandosi sull'immagine del profilo, che ritraeva la modella britannica Jezebel Ellwood. La pubblicazione dei post avveniva su gruppi ben precisi, in particolare legati a Matteo Salvini, Vladimir Putin e del Movimento 5 Stelle.
Il profilo a seguito delle segnalazioni è stato chiuso da Facebook, ed ora è inaccessibile.
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