I social media allontanano la noia... E questa non è una cosa positiva!
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Pensate che la noia sia qualcosa di negativo? Ebbene non è così; o almeno, non sempre. Quando ci troviamo in una condizione di totale monotonia, il nostro cervello ci permette di immaginare tutte quelle attività e idee che muovono la creatività in ognuno di noi. Tuttavia, oggi sembra molto difficile abbandonarsi alla noia...
Si badi bene, non ci riferiamo alla noia che proviamo quando aspettiamo l’inizio di un film al cinema o alla fermata dell’autobus, bensì quello stato di abbandono totale all’ozio che compensiamo spesso e volentieri con un’occhiata a Twitter, Instagram, TikTok, Facebook o YouTube. A causa di questi social media, il nostro livello di noia non progredisce mai verso un terreno fertile per la creatività.
“La noia profonda può sembrare un concetto estremamente negativo ma, in realtà, può essere intensamente positivo se alle persone viene data la possibilità di pensare e svilupparsi senza distrazioni”, afferma Timothy Hill, sociologo dell'Università di Bath nel Regno Unito. “Dobbiamo riconoscere che la pandemia è stata un'esperienza tragica, distruttiva e consumante per migliaia di persone meno fortunate, ma conosciamo tutti le storie di coloro che in isolamento hanno trovato nuovi hobby, carriere o direzioni nella vita”.
Il professor Hill e i suoi colleghi hanno esaminato la vita di ben 15 soggetti coinvolti in un periodo di ferie o in smart working. I partecipanti sono tutti diversi per età, mansioni e educazione e sono provenienti dall’Inghilterra e dalla Repubblica d’Irlanda. Alle persone sono state poste differenti domande circa l’impiego del tempo di ognuno durante la pandemia e sono stati individuati due profili: chi allontanava la noia con i social e il cosiddetto “doomscrolling” e chi si dedicava ad altre attività come la falegnameria, la pasticceria o il ciclismo.
“Il problema che abbiamo osservato è che i social media possono alleviare la noia superficiale, ma quella distrazione assorbe tempo ed energia e può impedire alle persone di progredire verso uno stato di profonda noia, dove potrebbero scoprire nuove passioni”, afferma Hill.
La distinzione tra noia superficiale e noia profonda è un’idea che esiste da quasi 100 anni e fu ipotizzata dal filosofo tedesco Martin Heidegger. Secondo il pensatore, la noia è una parte estremamente importante della nostra vita e bisogna coltivarla.
“Questa ricerca ci ha dato uno spunto per capire come la cultura e i dispositivi sempre attivi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che promettono un'abbondanza di informazioni e intrattenimento, possano risolvere la nostra noia superficiale, ma in realtà ci stiano impedendo di trovare cose più significative”, afferma Hill.
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