La sonda Juno ha rilevato per puro caso l'impatto fra Giove e una meteora
Nel campo della ricerca astronomica il tempismo è davvero un elemento decisivo: basta una minima distrazione, uno starnuto o persino un battito di ciglia, e si può perdere il momento che si aspetta da una vita. La storia inversa è avvenuta ad un gruppo di ricercatori a lavoro con i dati di "Juno".
Questa sonda fa parte della missione omonima della NASA, e ha il compito principale di studiare più nel dettaglio il campo magnetico del gigante gassoso Giove. Grazie alla sua orbita polare le è possibile analizzare le incredibili auroree che di continuo si presentano sul pianeta. Per questo fine è dotata di diversi sensori specializzati, tra cui l'UVS (Ultraviolet Imaging Spectrograph). Con questo dispositivo può registrare e catturare immagini dai fotoni ultravioletti e crearne uno spettro elettromagnetico.
Un gruppo di ricercatori guidato dal Professor Rohini Giles, del Southwest Research Institute, stava lavorando con l'UVS di Juno per analizzare meglio i dati della magnetosfera gioviana, quando ha rilevato del tutto fortuitamente un segnale luminosissimo provenire da una zona equatoriale di Giove. Gli scienziati si sono subito insospettiti in quanto in quella fascia del pianeta è impossibile vi sia attività aurorale.
Per scoprire meglio la natura del fenomeno i ricercatori sono andati per esclusione, cercando di eliminare le ipotesi meno probabili: all'inizio si era ipotizzata la registrazione di un TLE, fenomeni luminosi brevissimi e misteriosi dell'atmosfera di Giove. Per sfortuna, la firma dell'evento non classificato non corrispondeva a sufficienza con i TLE registrati in passato, quindi l'ipotesi è stata accantonata.
Si è pensato anche ad semplice errore nella strumentazione del sensore, ma un'analisi accurata ha dimostrato che c'era una presenza di fotoni troppo concentrata per far presupporre fosse un artificio della sonda. L'unica teoria rimasta è che una meteora abbia colpito in quell'istante l'atmosfera del gigante gassoso, generando una grande quantità di luce ultravioletta registrata dall'UVS.
Sebbene si sia calcolato che su Giove ci siano oltre 24.000 impatti all'anno con oggetti superiori ai 250kg di massa, è il primo evento che Juno è riuscita effettivamente a registrare, e ricordiamoci che orbita intorno al pianeta da luglio 2016. Il motivo di questa ripresa così "rara" nonostante i numeri è che il sensore UVS può osservare il pianeta solo per 10h ogni 53 giorni, e può farlo con catture di segnale che durano solo 7 secondi (a causa della rotazione sul proprio asse della sonda).
Qui troviamo lo studio in attesa di revisione, ma non c'è altro da dire se non che è stata davvero una vera botta di... fortuna!
FONTE: UniverseToday
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