Sonno e peso corporeo: Un legame fin troppo sottovalutato

Sonno e peso corporeo: Un legame fin troppo sottovalutato
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Sebbene vi sia ancora una complicata relazione tra sonno e peso corporeo, sono emersi diversi collegamenti che evidenziano i potenziali benefici nella perdita di peso, e soprattutto nel suo mantenimento, derivanti da un buon riposo notturno e gli impatti negativi sulla salute dovuti invece ad una sua privazione.

Un'ipotesi comune sulla connessione tra peso e sonno riguarda il modo in cui il riposo influisce sull'appetito. Spesso infatti pensiamo alla "fame" semplicemente come una questione di languore dovuto ad uno "stomaco vuoto", in realtà è un complesso meccanismo controllato dai neurotrasmettitori, che sono i messaggeri chimici che consentono ai neuroni di comunicare tra loro.

Si ritiene infatti che i neurotrasmettitori grelina e leptina siano fondamentali per la gestione dell'appetito. In linea generale, la grelina favorisce la fame e la leptina contribuisce invece al senso di sazietà. Durante il giorno, poi, in maniera del tutto naturale il nostro corpo aumenta e diminuisce i livelli di questi neurotrasmettitori, segnalando la necessità di consumare calorie.

Ed è qui che entra in gioco il sonno. Una sua mancanza, infatti, può influenzare la regolazione del corpo di questi neurotrasmettitori. In un importante studio pubblicato sul National Library of Medicine, i soggetti che avevano dormito solo 4 ore avevano un aumento dei livelli di grelina, ed una conseguente diminuzione di quelli di leptina, rispetto a chi invece aveva dormito per 10 ore. Una disregolazione che ha portato ad un aumento dell'appetito e ad una diminuzione del senso di sazietà nelle persone che sono state private del sonno.

Inoltre, diversi studi internazionali, come quello di Greer, SM, Goldstein, AN e Walker sull'impatto della privazione del sonno sul desiderio di cibo nel cervello umano, hanno anche indicato come la riduzione di un buon sonno ristoratore influisca anche sulle preferenze alimentari, tendendo ad una scelta di cibi ricchi di calorie e carboidrati, il cosiddetto "junk food" attribuendogli un valore da "comfort food".

Altre ipotesi, riguardanti la connessione tra sonno ed aumento dell'appetito, coinvolgono anche il sistema endocannabinoide del corpo ed orexina, un neurotrasmettitore coinvolto nell'azione di alcuni sonniferi, come riportato dallo studio di Hanlon, Tasali, ed altri, sulla restrizione del sonno che migliora il ritmo quotidiano dei livelli circolanti dell'endocannabinoide 2-arachidonoilglicerolo.

Infine, impossibile non ricordare come molti studi hanno dimostrato che la privazione del sonno (dovuta ad autoinduzione, insonnia, apnea notturna non trattata o altri disturbi del sonno) possa portare comunemente ad una disregolazione metabolica.

Il poco sonno, e lo squilibrio del normale ritmo circadiano, è infatti associato ad un aumento dello stress ossidativo, all'intolleranza al glucosio (una condizione metabolica precorritrice del diabete) ed all'insulino-resistenza.

Perché quindi rischiare? Cerchiamo di dormire qualche ora in più, il nostro corpo sicuramente ne gioverà.

A proposito di sonno, sapete che, secondo i dati dell’Apple Heart and Movement Study, le persone non dormono abbastanza? Una cattiva abitudine che potrebbe anche aumentare il rischio di sviluppare l'Alzheimer.

Sonno e peso corporeo: Un legame fin troppo sottovalutato