Spagna: retata porta alla luce la "collezione degli orrori" da 32 milioni di dollari

Spagna: retata porta alla luce la 'collezione degli orrori' da 32 milioni di dollari
di

La tassidermia è una procedura di conservazione di pelli animali, atta solitamente a fini espositivi e a scopo educativo in ambito museale, ma non è sempre così. Di recente, infatti, una retata della polizia spagnola ha svelato una collezione da brividi, composta da 1.000 specie animali, tra cui svariate a rischio di estinzione o estinte.

L'operazione è stata condotta dalla Guardia Civil spagnola, in un gigantesco magazzino nella città di Bétera, nei pressi di Valencia, in Spagna. Dalle dichiarazioni rilasciate dagli ufficiali, che hanno condotto le indagini, sembra che la macabra scoperta abbia portato al sequestro di oltre 1.000 specie animali tassidermiche, tra le quali, più della metà sono specie a rischio d’estinzione o addirittura estinte.

In seguito all’operazione, rivelatasi come "uno dei più grandi arresti di fauna selvatica illegale in Europa", è stata effettuata una stima economica della collezione. Il suo valore si aggira intorno ai 32 milioni di dollari sul mercato nero e si tratta di una cifra così alta proprio perché, nel novero delle specie presenti, ne spiccano decine a forte rischio e altrettante già dichiarate estinte. Se non sapete quali sono le specie a rischio estinzione ce ne informa il WWF.

Nello specifico gli agenti di polizia hanno scoperto e recuperato 1.090 esemplari trattati con tecniche tassidermiche. Tali procedure servono a conservare la pelle delle creature e, una volta soggette ad imbottitura, di conferire alle stesse un aspetto quanto più “vivo” e naturale possibile.

I trofei di caccia, stipati nel magazzino, includevano svariate specie animali, tra cui elefanti, rinoceronti, leoni, coccodrilli, tigri e persino orsi polari, tutti interamente conservati e nelle pose più svariate, atte a simulare posture e azioni specifiche. Oltre alle creature sono state scovate quasi 200 zanne di elefante e una serie di oggetti e suppellettili apparentemente ottenuti da resti animali.

Ad aggravare ulteriormente la vicenda sembra che oltre 400 dei 1.000 esemplari ritrovati appartengano a specie protette il cui commercio è severamente vietato da leggi, che fanno capo alla convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, conosciuta come CITES. Tra le specie a rischio, presenti nell’aberrante collezione, è stato possibile individuare l’orice dalle corna a sciabola, estinto in natura dal 2000, e l’addax, antilope sull’orlo dell’estinzione.

L’enorme magazzino, sede del rinvenimento, appariva come una sorta di museo di storia naturale, anche a causa della sua estensione, che si aggira sui 50.000 metri quadrati. Al suo interno sono stati ritrovati persino ricostruzioni di habitat, murales per simulare l’ambientazione naturale e alcuni degli esemplari erano custoditi “gelosamente” in teche di vetro.

Il proprietario del magazzino è stato soggetto ad un’indagine internazionale per svariati mesi, prima di attuare l’operazione che ha portato al rinvenimento della collezione degli orrori ed è attualmente indagato per contrabbando di fauna selvatica.

L’operazione effettuata dalla polizia spagnola non è l’unica nel suo genere, come ci ricorda l’incredibile scoperta di ossa di milioni di anni emerse da un’operazione della polizia brasiliana.

Spagna: retata porta alla luce la 'collezione degli orrori' da 32 milioni di dollari