Questa specie marina dalla forma "ambigua" è più importante di quanto pensate
INFORMAZIONI SCHEDA
Sotto la superficie degli oceani vivono una moltitudine di specie marine dalle caratteristiche che potremmo definire alquanto bizzarre. Quella di cui stiamo per parlarvi è un invertebrato marino, la cui ambigua conformazione lo ha portato ad essere soprannominato “pesce pene”.
L’organismo in questione è l’Urechis unicinctus, un anellide appartenente alla specie Echiura e conosciuto per la sua “forma fallica”. Questi invertebrati sono dotati di un tronco muscoloso, che produce movimento per contrazioni, e una proboscide estensibile. Vive nei fondali marini sabbiosi e fangosi, scavando delle tane, e può abitare virtualmente qualsiasi ambiente marino, dalle profondità alla costa.
La specie ha un’importanza ecologica notevole, infatti, è stata soprannominata “ingegnere dell’ecosistema” grazie alla sua attitudine a fornire risorse nutritive e ripari per altre specie. Questi invertebrati attuano spesso meccanismi di simbiosi con una serie di crostacei e molluschi che approfittano delle tane da loro scavate.
Anche gli esseri umani sperimentano una serie di vantaggi da questa specie. Gli invertebrati, infatti, grazie alla loro attività di nutrizione smuovono i fondali e i sedimenti, riducendo l’impatto delle acque di scarico umane sui fondali marini. Sono, inoltre, fonte di nutrimento per diverse specie di pesci, come gli squali e le platesse dell’Alaska, alcuni mammiferi, come i trichechi e le lontre, e una specie di uccello australiana a rischio estinzione, nota con il nome di chiurlo. Viene anche sfruttata in ambito culinario in paesi come la Corea e il Giappone, dove vengono mangiati crudi o cotti.
Dato l’importante ruolo che ricopre la specie, la sua scomparsa provocherebbe seri problemi a diversi ecosistemi marini. Attualmente, infatti, la specie sta subendo i danni provocati dall’urbanizzazione e dallo sviluppo costiero, portando a ripercussioni negative sull’habitat e la salubrità delle acque. Sono anche danneggiati dalle attività sismiche sottomarine, intraprese per lo sfruttamento di petrolio e gas.
Da un punto di vista puramente ambientale la salvaguardia delle specie deve necessariamente inglobare anche quelle meno conosciute e dall’apparenza buffa, poiché rappresentano tasselli fondamentali degli ecosistemi marini.
E sapevate che tempo fa una moltitudine di questi invertebrati invase le spiagge della California?
FONTE: Sciencealert
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