Questa spettacolare animazione ci mostra la diversa velocità degli anelli di Saturno

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Saturno è uno dei pianeti più particolari del nostro Sistema Solare: oltre ad essere un gigante gassoso, possiede anche una cintura di anelli vistosissima, che è possibile osservare perfino dalla Terra. Grazie a questa nuova simulazione, ora ci è più facile capire come si muovono fra loro.

Il pianeta più spettacolare di tutto il Sistema Solare è probabilmente Saturno, anche conosciuto come "Il Signore Degli Anelli". Il numero di anelli che compone la cintura del gigante gassoso è pressoché incalcolabile ma per fortuna gli scienziati sono riusciti - nel corso di secoli di osservazione astronomica - a differenziare diverse macro aree, e nominare 7 grandi anelli, che vanno dalla lettera A fino alla G.

Sono composti per lo più da pezzi di ghiaccio d'acqua, silicati, anidride carbonica e ammoniaca (di grandezza variabile: da qualche cm di diametro fino a pezzi grossi come autobus) e ognuno possiede una sua specifica orbita, con una specifica velocità di rotazione. Ciò è dovuto principalmente alla vicinanza del gigante gassoso: più l'anello è interno, e quindi più vicino all'atmosfera di Saturno e più gira velocemente.

Per illustrare l'aspetto di questa complessa interazione gravitazionale, il dottor James O'Donoghue, professore e membro della NASA, nonché frequente collaboratore con la JAXA, ha creato una straordinaria animazione che mostra come ciascuno dei principali anelli orbiti con la propria velocità.

La simulazione mostra ciò che accade intorno a Saturno nel corso di 30 ore, e stesso O'Donoghue ha spiegato come ha raggiunto il risultato finale: "l'immagine di Saturno è stata creata da immagini raccolte dalla navicella Cassini, che poi son state messe insieme. Il rendering finale avrebbe potuto richiedere moltissimo tempo, quindi ho pensato che un'animazione minimale sarebbe stata anche quella più utile, mostrando due rotazioni dell'anello più lento (Anello F, n.d.r)".

Anche da "morta", la sonda Cassini continua a far parlare di sé, ed è innegabile quanto la sua importanza nell'esplorazione spaziale sia stata di incredibile valore.