Ecco lo splendido video di una stella che si scontra con del gas interstellare
Zeta Ophiuchi è una stella molto particolare. Venti volte più grande del nostro Sole, ha trascorso gran parte della sua vita in orbita attorno ad una stella compagna, fino a quando quest'ultima è esplosa lanciandola attraverso lo spazio interstellare. Un percorso che l'ha vista sfrecciare anche attraverso il materiale rilasciato dalla compagna.
Attraversando questo gas interstellare, Zeta Ophiuchi ha creato onde d'urto incandescenti che brillano in uno spettacolo di colori unico, che vanno dallo spettro ad infrarossi ai raggi X, e la cui fisica è tremendamente complessa.
Tutto è governato da un insieme di equazioni matematiche note come magnetoidrodinamica, che descrivono il comportamento dei gas fluidi e dei campi magnetici circostanti. Modellare queste equazioni è già abbastanza complesso di suo, ma quando si ha anche un movimento turbolento come le onde d'urto, le cose diventano ancora più ostiche.
Ecco perché Zeta Ophiuchi è così importante. Dal momento che abbiamo una visione così ampia e dettagliata della sua onda d'urto, possiamo anche confrontare le osservazioni con le simulazioni al computer.
In un nuovo studio, un team di astronomi ed astrofisici ha creato modelli virtuali che simulano l'onda d'urto vicino alla stella, confrontandoli poi con le osservazioni ad infrarossi, nel visibile ed ai raggi X. Il loro obiettivo sarà determinare quali simulazioni sono le più accurate in modo che i modelli possano essere ulteriormente perfezionati.
Per ora, nessuno dei risultati è completamente accurato, molto probabilmente a causa della difficoltà legata al movimento turbolento all'interno dell'onda d'urto. Il team ha però già previsto di migliorare i modelli attraverso l'integrazione di più iterazioni, così da essere in grado di creare una simulazione che elabori da vicino questa particolarità interstellare.
La magnetoidrodinamica è una parte fondamentale di molti processi astrofisici, che vanno dai brillamenti solari alla formazione di pianeti, passando per i potenti motori dei buchi neri dei quasar. La maggior parte di queste interazioni sono però nascoste dalla distanza o dalla polvere interstellare, quindi è fantastico che Zeta Ophiuchi possa offrire agli astronomi una visione così chiara di questa fisica complessa.
Rimanendo in tema, ecco altre immagini spettacolari catturate dal James Webb. Così come la portentosa foto di Giove, scattata sempre dal JWST.
FONTE: Astronomy & Astrophysics
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