Spotify: stretta sugli utenti che utilizzano applicazioni crackate per il Premium

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Spotify ha, a livello mondiale, 159 milioni di utenti attivi, ma di questi solo 71 milioni pagano l'abbonamento mensile. L'azienda, com'è logico che sia, mira a massimizzare gli utenti abbonati, allo scopo di aumentare gli introiti, soprattutto alla luce delle recenti notizie riguardanti l'imminente debutto in borsa.

A quanto pare, la compagnia nordeuropea starebbe prendendo di mira anche gli utenti free che utilizzano applicazioni crackate per rimuovere le restrizioni degli account non pagati e, di fatto, ottenere il servizio Premium gratuitamente.

Fino ad ora, Spotify non aveva fatto molto per controllare e tracciare questa fascia di utenti, i quali non fanno altro che registrare un account gratuito e scaricare un file d'installazione modificato (sia per Android che per Windows o macOS) che consente loro di accedere al servizio Premium senza pagare un centesimo.

Negli ultimi giorni, però, la compagnia ha inviato delle mail agli account Free che sono in grado di accedere al Premium.

Nell'email, che ha ottenuto TorrentFreak, si legge che "se rileviamo l'uso ripetuto di app non autorizzate in violazione dei nostri termini, ci riserviamo tutti i diritti, inclusa la sospensione o chiusura del tuo account". Appare quanto mai chiaro quindi come la piattaforma non abbia alcuna intenzione di passarci su, come prima, effettuando controlli più accurati per assicurarsi che tutti rispettino il regolamento e le norme.

Spotify: stretta sugli utenti che utilizzano applicazioni crackate per il Premium