
Anche gli squali di fondale contaminati da microplastiche e fibre sintetiche

Sono state trovate, all'interno di alcuni squali demersali, dei frammenti di microplastiche e, con grande sorpresa degli scienziati, anche fibre sintetiche provenienti da abiti.
La contaminazione di microplastiche nei nostri ambienti, soprattutto forse quelli marini, sta diventando uno dei problemi più urgenti di questo secolo. Le microplastiche si accumulano nei nostri ambienti e, da lì, all’interno degli organismi viventi che ci vivono. Spesso questi organismi sono anche specie che vengono cacciate e consumate giornalmente sulle nostre tavole. Ed ecco che una ricerca, pubblicata su Scientific Report dall’Università del Regno Unito dell’Exter, vuole puntare i riflettori proprio su questo problema. Gli scienziati hanno quindi analizzato esemplari, provenienti da quattro specie diverse, di squali che vivono sul fondale marino.
Gli individui analizzati sono stati catturati, in maniera del tutto accidentale, da pescatori durante le loro battute di pesca. Ciò che gli esperti hanno scoperto analizzandoli li ha a dir poco sorpresi: non solo molti di essi (circa il 67%) contenevano, al loro interno, delle microplastiche ma -e questa è stata davvero una sorpresa per loro- vi sono state trovate anche delle fibre sintetiche provenienti dai nostri indumenti. Se queste fibre e microplastiche possano dare problemi di salute a queste specie non è ancora del tutto chiaro. Ma come si accumulano questi contaminanti? Ebbene, queste sostanze possono galleggiare oppure affondare ed adagiarsi sul fondale marino.
Gli squali che vivono sui fondali possono quindi ingerire i contaminanti mentre divorano le loro prede, oppure mentre razzolano sui fondali sabbiosi. Le fibre sintetiche, invece, vengono rilasciate, per esempio, dopo i lavaggi e finiscono nei nostri mari. Gli scienziati sono rimasti molto sorpresi dalla presenza, soprattutto di queste microfibre, in molti degli individui di squali analizzati e, aggiungono, nonostante il campione analizzato fosse di dimensioni ridotte, questo studio può essere usato come base per altre ricerche volte ad analizzare, in maniera più approfondita, un problema, nonché una sfida estremamente complessa che riguarda le abitudini di tutti noi.
Credit immagine: Jake Davies
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