Ogni stella ha dei pianeti che le orbitano intorno? Ecco l'origine della "genesi cosmica"

Ogni stella ha dei pianeti che le orbitano intorno? Ecco l'origine della 'genesi cosmica'
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L’universo è colmo di fenomeni straordinari che oltrepassano i limiti dell'umana concezione del possibile. Tra questi non possiamo evitare di citare gli ammassi di plasma che ardono nelle profondità siderali e illuminano l’oscurità dell’Universo. Tali sfere di luce, che ammantano i cieli notturni, presentano tutte pianeti che le orbitano intorno?

Le stelle sono corpi celesti che brillano di luce propria. Si tratta di ammassi plasmatici al cui interno avvengono inimmaginabili processi di fusione nucleare, creando enormi quantità di energia. Questa viene proiettata nello spazio sotto forma di radiazione luminosa e flussi di particelle.

Abituati alla stella che permette al nostro sistema solare di esistere, ovvero il Sole, saremmo indotti a pensare che ogni puntino brillante del cielo stellato corrisponda a un ammasso incandescente di plasma attorniato da una serie di pianeti, ma ogni stella ha per davvero almeno un pianeta che le orbita intorno?

Jonathan Lunine, presidente del Dipartimento di Astronomia della Cornell University, ha dato una risposta al quesito "Si tratta sempre di sapere se è possibile rilevare qualcosa o meno" e continuando “Non si sa per certo. Ma è certamente vero che ci sono molte stelle in cui sono state effettuate ricerche di pianeti e fino ad oggi non ne è stato trovato nessuno".

Secondo gli scienziati il numero di pianeti della nostra galassia è assimilabile a quello delle stelle, ma la loro disposizione e “assegnazione cosmica” non è uniforme. Un esempio è dato dalla stella TAPPIST-1, una nana rossa relativamente vicina alla Terra, che da sola presenta ben sette pianeti. In tal senso, altre stelle potrebbero non avere alcun pianeta. In merito a questi brillanti corpi celesti, eccovi le stelle più strane del nostro universo.

Per quale fenomeno, dunque, alcune stelle presentano pianeti mentre altre no?

I ricercatori pensano che ciò sia dovuto ai meccanismi di formazione stellare. La nascita di giovani stelle, infatti, può essere associata all’accumulo di materia particellare, che, scontrandosi, provoca la formazione di ammassi sempre più grandi. Questi ultimi se dispongono di una quantità sufficiente di materia possono formare pianeti.

Può capitare che tali accumuli particellari, attorno ad una stella, possano formare pianeti, come dimostra il sistema Kepler-47, in cui sono presenti tre pianeti. Ma le condizioni per la formazione sono davvero stringenti.

Tra le caratteristiche per la costituzione planetaria è proprio la velocità di rotazione del materiale pulviscolare, che costituisce il disco particellare, ad essere determinante. Se tale materiale ruota troppo lentamente potrebbe collassare all’interno della stella senza mai portare alla formazione di pianeti e addirittura del disco stesso.

Un’altra possibilità per una stella di formare pianeti è quella di “approfittare” di corpi celesti o materiale cosmico scagliati fuori da altri sistemi e attirati a sé grazie alla forza di gravità.

Lunine ci tiene a precisare che le nostre conoscenze sulle stelle che ospitano pianeti sono comunque vincolate ai nostri sistemi di analisi. Uno dei più conosciuti è il metodo del transito, per il quale il calo dell’intensità luminosa di una stella, in punti specifici, indica il passaggio di un pianeta. Tale strumento di indagine non sarebbe efficace nel rilevare pianeti di piccole dimensioni che orbitano attorno ad una stella o che, magari, non transitano sulla stessa.

A proposito di stelle, sapevate che gli astronomi potrebbero aver scoperto una delle stelle più antiche dell’universo?

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