
Stonehenge: perché gli uomini del passato decisero di costruirlo?

Stonehenge (Wiltshire, Inghilterra) è il più importante sito neolitico nel nostro pianeta. Eretto in un periodo di tempo compreso tra il 3000 e il 2000 a.C., ancora oggi cela domande a cui facciamo fatica rispondere. Una, però, delle più frequenti, che gli storici hanno provato a chiarire, è: perché costruirono questa struttura imponente?
Il libro della professoressa Rosemary Hill, "Stonehenge", si incentra proprio su questo quesito. Per poter rispondere, però, bisogna soffermarsi su un primo lato tecnico: Stonehenge, per quanto lo stesso nome contenga la parola, non è tecnicamente un henge (una struttura preistorica dalla forma quasi circolare, delimitata da un fossato con un tumulo esterno e con due o quattro entrate). Al contrario, i fossati del sito di Wiltshire sono esterni al tumulo.
Inoltre, gli henge erano solitamente creati col legno, perché più facile da "modellare", da recuperare e da trasportare, soprattutto in un'epoca (pre)storica in cui non si disponeva delle grandi tecnologie ingegneristiche delle civiltà antiche, come della Mesopotamia o dell'Egitto. Noi, invece, sappiamo benissimo come Stonehenge sia composto da pietre.
E' più giusto definire, quindi, il sito in questione come un cromlech, cioè un circolo di colossali pietre erette, i megaliti, sormontate da architravi orizzontali di collegamento, o come sistema trilitico, cioè un complesso di tre pietre (due montanti verticali e una che funge da architrave, in orizzontale).
Queste spiegazioni tecniche, però, non rispondono alla domanda di partenza: perché scomodarsi nel costruire dei cerchi con massi di pietra giganti e, soprattutto, alcuni provenienti anche dal Galles - quindi a chilometri di distanza rispetto a dove si trova il sito?
I ricercatori accademici hanno avanzato svariate teorie nel corso dei decenni. Stonehenge potrebbe essere stato usato: come luogo per celebrare sacrifici animali o riunirsi in piccoli gruppi in momenti specifici della giornata; come osservatorio astronomico o mezzo per amplificare i suoni; come cimitero o luogo di guarigione. Tutte ipotesi valide supportate, da evidenze archeologiche innegabili, ma che non danno una risposta definitiva.
Quello che si può evincere di certo è che Stonehenge venisse usato, per qualche motivo a noi non del tutto chiaro, unicamente per dei riti sacri - dal semplice riunirsi per celebrazioni importanti (come i solstizi o gli equinozi) all'incontrarsi per onorare i morti (considerando la presenza evidente di resti umani).
Come spiega la stessa Hill, forse la magia di questo luogo, che attrae ogni anno centinaia di turisti da ogni parte del mondo, è il suo alone di mistero che non potrà mai essere del tutto rivelato.
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