Una delle storie più famose d'america: il rapimento del figlio dei Lindbergh

Una delle storie più famose d'america: il rapimento del figlio dei Lindbergh
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Charles Lindbergh era un famoso aviatore, il primo uomo a volare da solo attraverso l’Oceano Atlantico, senza fermarsi in tappe secondarie. Il suo volo, a bordo della Spirit of St Louis, da New York a Parigi lo rese un degli uomini più noti del 1927.

Nel 1932, Charles viveva con sua moglie, Anne Morrow Lindbergh, e il figlio di 20 mesi, Charles Jr, nel New Jersey. Ma, la sera del 1° marzo, fu rapito. La loro infermiera, Betty Gow, lo sorvegliava durante la notte e, dopo aver notato la branda vuota e una richiesta di riscatto (che chiedeva 50.000 dollari per il suo ritorno a casa), allertò i genitori.

Il rapimento fu una notizia da prima pagina, con Charles e Anne che ricevettero molte proposte di aiuto e solidarietà. Il presidente Hoover dichiarò che avrebbe “spostato il cielo e la terra” per trovare il bambino. Persino Al Capone, dal carcere, inviò un’offerta di assistenza allo stato americano.

Le indagini ebbero scarsi risultati, due mesi dopo, però, un camionista si imbatté nel corpo di un bambino vicino alla casa dei Lindbergh. Mezzo sepolto e con un’enorme ferita alla testa, gli investigatori scientifici affermarono che il bambino era morto da almeno due mesi. E si, era proprio Charlie Jr.

Ci vollero due anni (Pensate che siano molti? Allora non conoscete il caso risolto dopo 32 anni con un misero campione di DNA…) per l’arresto dell’immigrato tedesco di nome Bruno Hauptmann che, dopo un lungo processo, fu dichiarato colpevole e messo sulla sedia elettrica il 3 aprile 1936. Il giornalista Henry Louis Mencken ha descritto il caso come “la più grande storia dai tempi della Resurrezione”.

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