Ma dietro le storie dei ninja, quanta verità c'è? Ecco come nascono gli shinobi

Ma dietro le storie dei ninja, quanta verità c'è? Ecco come nascono gli shinobi
di

Se chiedessi ad un vecchio di immaginarsi un ninja, penserebbe ad un individuo estremamente agile, proveniente dall’Oriente; se lo chiedessi ad un adulto si inizierebbero ad avere maggiori dettagli, soprattutto circa la loro furtività e l’importanza di mantenere l’anonimato; se lo chiedessi ad un ragazzo... Gli verrà in mente Naruto!

Ma un ninja è davvero tutto questo? Soffermiamoci su qualche dato. La prima apparizione di questo misterioso gruppo nella terra del Sol Levante avviene durante il XV secolo, mentre l’Italia iniziava a creare le fondamenta del Rinascimento di Leonardo, Ariosto, Michelangelo e Machiavelli.

Gli eventi che però li vedono protagonisti di considerevoli parentesi storiche sono gli anni del XI secolo: il clan Koga e il clan Iga si contendono la supremazia del territorio nipponico ricorrendo a metodi di combattimento insoliti: l’inganno, l’imboscata e l’infiltrazione anziché l’onorevole stile di combattimento dei samurai.

Dopo quattrocento anni, il Giappone era lo scenario degli “Stati in guerrao Sengoku. A muovere le pedine sono i daimyo ovvero i signori dei feudi. Per mantenere il controllo nelle aree di influenza e sferrare attacchi diretti ai loro nemici, i daimyo ricorrevano ai Samurai, ma per lavori più “particolari”, dove l’approccio richiesto era di tipo celato e clandestino, assumevano i ninja.

È per questo motivo che lo storico britannico Stephen Turnbull, esperto di storia militare giapponese e del periodo dei Samurai, sostiene che i ninja provenivano dalle classi inferiori giapponesi. Infatti, questi erano erano più propensi a commettere atti senza orgoglio e onore pur di farsi pagare, a differenza dei samurai di classe superiore che seguivano il bushido, "la via del guerriero". Il conflitto ideale fra queste due figure è magistralmente mostrato nel videogioco Ghost of Tsushima.

Il classico completo da ninja, differentemente dalle trasposizioni hollywoodiane, presentava un cappuccio e il vestiario era progettato per essere largo, per consentire una facile mobilità. Per la precisione, l’equipaggiamento sarebbe determinato dal tipo di mansione per cui erano stati assoldati. Se l’obiettivo è una semplice ricognizione, non ha senso attirare l’attenzione con vestiti estremamente larghi o ricoperti da veli neri fino al volto. Basterebbe vestirsi da mercante o contadino e il gioco è fatto!

Anche la parola ninja è frutto, probabilmente, della cultura pop. I rotoli del periodo Sengoku menzionano una persona conosciuta come shin-no-mono (abbreviato in shinobi), che significa una persona che "ruba" o si nasconde. Altri nomi che gli shinobi usavano erano monomi "colui che vede", Iga mono "colui che è di Iga", nokizaru "macaco sul tetto" e rappa "ruffiano".