Uno studio mette in luce come le pecore scelgano dove mangiare in base alla loro salute
INFORMAZIONI SCHEDA
Uno studio mette in luce un particolare comportamento adottato da un gruppo di pecore capaci di scegliere le zone dove brucare l’erba in relazione al proprio status di salute.
Spesso molti studi mettono in luce comportamenti particolari degli animali, comportamenti che richiedono l’uso di facoltà intellettive talvolta molto sviluppate e ciò che si osserva, a volte, è sorprendente. Ed è incredibile, infatti, quanto ci svela un gruppo di scienziati dell’Università di Bristol che, sulla rivista Proceeding of the Royal Society B, mette in luce come un gruppo di pecore riesca a scegliere la zona migliore dove brucare in funzione del proprio stato di salute. Per lo studio sono stati scelti 23 esemplari di pecora e su ognuno di loro è stato posto un dispositivo GPS. Questo sensore monitorava, ogni due minuti, la posizione esatta in cui si trovava l’animale.
L’osservazione è durata in tutto otto giorni e la quantità di dati raccolti è stata elevata, circa 114093 posizioni registrate. Da queste osservazioni si è capito che le pecore sceglievano, probabilmente, le zone dove brucare in relazione alla loro condizione di salute. Per capire lo stato di salute dell’animale gli scienziati misuravano quanto esso era anemico. Successivamente sono andati ad analizzare le varie aree in cui gli animali prediligevano nutrirsi misurando, in queste zone, il numero di zecche ed altri parassiti presenti nel terreno e tra gli steli d’erba. Alla fine si è capito che le pecore che avevano una salute peggiore, quindi le più anemiche, evitavano quelle zone dove la vegetazione era di colore più verde perché lì vi era una maggiore concentrazione di parassiti e zecche.
Non andando a brucare l’erba in quelle zone riducevano le possibilità di incorrere in eventuali infezioni. Al contrario, le pecore con una buona salute prediligevano nutrirsi nelle zone più verdi, dove la concentrazione dei parassiti era maggiore. Questi animali, quindi, come ci dicono gli scienziati, con i loro comportamenti cercano il punto di equilibrio tra massimizzare l’ingestione di cibo e minimizzare, allo stesso tempo, la possibilità di essere vittime di attacchi parassitari.
FONTE: Phys Org
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