Uno studio sui sedimenti ci svela nuovi particolari sull'alimentazione preistorica

Uno studio sui sedimenti ci svela nuovi particolari sull'alimentazione preistorica
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Uno studio propone nuove interessanti informazioni su quali dovessero essere i cibi, oltre alla carne, che gli uomini primitivi cucinavano prima dell’avvento dell’agricoltura.

Lo studio, eseguito dalla professoressa Lyn Wadly dell’Università di Witwatersrand, inizia con la scoperta di un antico sito archeologico che risale a circa 170.000 anni fa, in Sud Africa. Questo luogo non è altro che una grotta ed il pavimento di questa formazione naturale è formato da vari strati, all'interno dei quali sono state trovate delle ceneri. Ogni strato o livello rappresenta un determinato periodo in cui i sedimenti si sono depositati su quello precedente. Ebbene, questa grotta doveva essere stata usata dagli uomini primitivi e, al suo interno, cucinavano i loro cibi. Analizzando, quindi, le ceneri che si trovavano all'interno dei vari strati si è scoperto che, oltre alla carne, questi uomini preistorici dovevano nutrirsi, probabilmente, anche di rizomi.

Questi rizomi non sono altro che delle patate, forse appartenenti al genere Hypoxis, molto ricchi di carboidrati. Riconoscere in maniera certa questi rizomi è molto difficile perché, appunto, questi cibi sono stati lasciati sul fuoco per troppo tempo, forse per una dimenticanza, e si sono bruciati. Benché, tuttavia, sia difficile risalire alla specie esatta per via dell’eccessivo calore, questa dimenticanza ha permesso a questi residui di cibo di conservarsi e di fossilizzarsi. La carne e le ossa, infatti, si conservano molto più facilmente; è più semplice, quindi, sapere quali tipi di carne mangiassero rispetto ai vegetali.

Nonostante non sia possibile risalire con certezza al tipo di alimento, gli scienziati che hanno pubblicato questa ricerca su Science sono convinti che i residui carbonizzati, per una questione di forma, appartenessero alla specie Hypoxis angustifolia. I rizomi di questa pianta sono ricchi di carboidrati e sali minerali, se cucinati, risultano essere più morbidi e più facilmente digeribili. Questa scoperta potrebbe, quindi, aggiungere un tassello in più nel capire come vivevano e cosa mangiavano gli antichi uomini primitivi.