Uno studio smentisce Elon Musk: il mining di Bitcoin consuma meno energia delle banche

Uno studio smentisce Elon Musk: il mining di Bitcoin consuma meno energia delle banche
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Sta facendo molto discutere la retromarcia sui Bitcoin di Elon Musk, ed infatti ha avuto un impatto importante anche sulla ricchezza del CEO di Tesla e SpaceX. Per chi non avesse seguito, qualche giorno fa il sudafricano si era scagliato contro i Bitcoin, affermando che inquinerebbero troppo. Un nuovo studio però smentisce la teoria.

A quanto pare, infatti, il mining di Bitcoin utilizza solo la metà dell'energia rispetto al sistema bancario tradizionale. L'estrazione dell'oro, ad esempio, utilizza fino al doppio della quantità di energia rispetto alla criptovaluta più famosa al mondo.

Il rapporto è stato pubblicato dalla società di investimenti Galaxy Digital, in risposta alle affermazioni dell'imprenditore.

Gli autori dello studio stimano il consumo di energia dell'intera rete di Bitcoin a 113,89 terawatt all'ora, di cui il 99% proveniente dai computer che effettuano solo mining. Come noto, infatti, il processo richiede il completamento di complessi enigmi matematici che verificano le transazioni e le registrano nel registro blockchain.

Interessante notare come tale cifra sia inferiore alle stime del Center for Alternative Finance dell'Università di Cambridge, che stimava il consumo a 128 terawatt all'ora, un dato al pari con la quantità di energia consumata ogni anno da un paese delle dimensioni della Malesia.

Per fare un raffronto, il sistema bancario tradizionale consuma 263,72 terawatt all'ora, mentre l'estrazione dell'oro si aggira intorno a 240,61 terawatt all'ora.

Per calcolare il consumo di energia dell'industria dell'oro, Galaxy Digital Mining afferma di aver utilizzato le stime per le emissioni totali di gas a effetto serra del settore fornite nel rapporto del World Gold Council.

La presa di posizione di Musk però è costata carissimo: il CEO di Tesla ha infatti perso il 24% del patrimonio.