Ecco lo studio che svela il grande senso di responsabilità di mamma balena

Ecco lo studio che svela il grande senso di responsabilità di mamma balena
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Una ricerca si prefigge l’obiettivo di studiare come le mamme balena si prendono cura dei loro cuccioli durante tutto il periodo necessario perché questi riescano a compiere la loro prima migrazione.

Le balene sono animali maestosi, tra i più grandi mammiferi del pianeta. Tuttavia, nonostante la loro stazza, i piccoli hanno bisogno di cura parentali attente. Molti predatori, infatti, spesso non guardano alle dimensioni dei cuccioli di balena assalendoli. Da questo punto di vista è importante la presenza della madre per la sopravvivenza di queste creature. Ed è proprio per capire meglio la biologia di questi animali durante le cure parentali che alcuni ricercatori, un team congiunto proveniente dall’Università delle Hawaii, di Standford e Santa Cruz, hanno deciso di installare dei sofisticati sistemi di monitoraggio per osservare, da lontano, come mamma balena si prende cura dei suoi piccoli. Lo studio si prefigge anche di capire di quanti giorni ha bisogno il cucciolo per crescere e poter iniziare la sua prima migrazione che lo porterà, in estate, nelle ricche acque dell’Alaska.

Questi animali, infatti, per riprodursi si spostano a Maui, nel Pacifico Centrale, dove le acque calde e poco profonde sono l’ideale per mettere al mondo e allevare la prole. Durante questo periodo, che dura da Gennaio a Marzo, le madri non si nutrono ma sopravvivono e forniscono la prole di cibo, utilizzando le riserve di grasso precedentemente accumulate. Ogni anno circa diecimila balene si ritrovano nel Pacifico. Si è scelto di osservare questi animali in natura per ovvie ragioni, tra cui quella che, essendo animali sociali, è importante osservarli nel loro ambiente naturale. La tecnologia usata per “spiare” questi animali non è, ovviamente, invasiva ma è veramente sofisticata e, oltre a riprese video, permettere di raccogliere dati sonori, dati sulla pressione e sulla accelerazione di questi animali e, per finire, sono stati utilizzati perfino dei droni. Attraverso questi ultimi è stato possibile osservare, tra le altre cose, anche un cucciolo che, dopo soli 20 minuti da quando è nato, sapeva già nuotare perfettamente accanto alla madre. Tutti questi dati potranno aiutare gli scienziati a comprendere meglio la biologia di questi animali durante questa fase importante della loro vita.