Ti svegli stanco e intontito? È l'inerzia del sonno!

Ti svegli stanco e intontito? È l'inerzia del sonno!
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Vi siete mai accorti che, appena svegli, non comprendiamo bene quello che succede attorno a noi? Di solito, questa condizione di intontimento dura dai 15 ai 30 minuti, appena apriamo gli occhi. Questo stato è noto scientificamente come “inerzia del sonno”.

L’argomento è stato notevolmente sviscerato su Nature And Science Of Sleep, nel 2019, da Cassie Hilditch e Andrew McHill. Gli autori sottolineano che l’inerzia del sonno può verificarsi in assenza di fattori di rischio. Più preoccupante, invece, è quando si verifica il risveglio durante la “notte biologica”. Spesso e volentieri, si consigliano sonnellini pomeridiani molto brevi (non superiori a 30 minuti), per diminuire la probabilità che si verifichi il fenomeno.

L’inerzia del sonno potrebbe anche essere il risultato di un inefficiente processo di eliminazione dell’adenosina, da parte del nostro cervello, durante il riposo. Di solito, a minare il corretto funzionamento delle reazioni biochimiche è l’uso sconsiderato di bevande ricche di caffeina. Ma, quando ci sentiamo intontiti, è meglio alzarci per una lunga giornata di studio o è meglio rimanere a letto per riposare?

L’articolo poc’anzi citato spiega che è meglio continuare a dormire, anziché imporsi di lasciare il letto: qualsiasi attività intraprendiate sarà ostacolata da continui attacchi sonniferi. Insomma, il sonno irregolare provoca ripercussioni anche nella vita di ogni giorno, ad esempio si può originare un aumento del rischio di depressione. La ricerca scientifica attualmente è scarna di proposte che aiutino a ridurre l’inerzia del sonno, ma sembra che il semplice studio dell’argomento possa rivelarsi utile.