Svelata una nuova teoria che spiega come sia composta la materia oscura

Svelata una nuova teoria che spiega come sia composta la materia oscura
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Cos’è la materia oscura? Come dice il nome, è qualcosa di oscuro e misterioso, un’ipotetica componente di materia che non emetterebbe, a differenza di quella conosciuta, una radiazione elettromagnetica (insomma a mancare, nella materia oscura, è proprio la luce, da qui il nome!).

Proprio per questa sua caratteristica, la materia oscura sarebbe rilevabile solo in modo indiretto, attraverso i suoi effetti gravitazionali.

Le galassie, infatti, facendo affidamento solo sulla massa ordinaria, cioè quella che percepiamo, non avrebbero sufficiente forza di gravità per stare insieme. Ed ecco che questa forza di gravità in più è da imputare alla materia oscura.

Ma perché si è supposto l’esistenza della materia oscura se non è possibile rilevarla, almeno non con i mezzi “tradizionali”? Il concetto di materia oscura nasce per giustificare diverse osservazioni sperimentali che, altrimenti, non avrebbero risposta.

In base a queste osservazioni sperimentali si è ipotizzato che la materia oscura costituirebbe quasi l’85% della massa presente nell’universo.

Insomma, quasi l’85% della materia che costituisce la nostra galassia ci risulta completamente oscuro!

In questa grande oscurità, Hermann Nicolai, direttore del Max Planck Institute for Gravitational Physics di Potsdam e Krzysztof Meissner dell'Università di Varsavia hanno ora proposto, secondo una teoria, che la materia oscura sia costituita da un Gravitino Super Pesante.

L’esistenza di questa particella è ancora del tutto ipotetica ma i ricercatori descrivono un possibile metodo per rintracciarla.

Questi Gravitini super pesanti sembrerebbero interagire molto con la materia ordinaria. La loro (relativa) grande massa esisterebbero solo in forma molto diluita nell’universo, in caso contrario potrebbero “schiacciare” l’universo fino a farlo collassare.

Questa diluizione sarebbe stata anche calcolata ed è di una particella di gravitone per 10.000 chilometri cubi e il suo peso si aggirerebbe intorno a circa un centomilionesimo di chilogrammo.

Queste particelle, sempre secondo la teoria, interagirebbero con la materia ordinaria anche in maniera elettromagnetica così da renderle più facili da rintracciare nonostante la loro rarità estrema.

Il modo per rintracciare queste rare particelle potrebbe essere semplice: basterebbe, infatti, usare la Terra come rilevatore. Il nostro pianeta esiste da 4,5 miliardi di anni e, in questo lasso di tempo, deve essere stata penetrata da molti di questi enormi Gravitini.

Nel processo, queste particelle potrebbero aver lasciato nelle rocce tracce, lunghe e dritte, di ionizzazione.

Ovviamente sarebbe estremamente difficile riuscire a non confondere queste tracce di ionizzazione se fossero state fatte da particelle note.

Insomma, la materia oscura sembra che voglia continuare a rimanere… oscura!