Svelati i segreti del "pisolino perfetto": ultime scoperte dalla scienza del sonno

Svelati i segreti del 'pisolino perfetto': ultime scoperte dalla scienza del sonno
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Il riposo è uno dei fattori determinanti per uno stato di salute psicofisica ottimale. Alcuni studi in merito, infatti, hanno determinato che bastano appena dieci minuti di riposo per diminuire lo stress, ma le ore di sonno notturno hanno un peso specifico imprescindibile per la salute, la produttività e la freschezza mentale.

I ritmi imposti dalla società odierna sono sempre più frenetici e la tendenza a perdere ore di sonno è sempre più frequente. Nell’immaginario collettivo, l’adagio “chi dorme non piglia pesci” sta diventando il modus operandi con cui tutti affrontano le dinamiche lavorative e sociali della vita quotidiana.

L’abitudine di dormire meno per fare di più, adottata dalle più svariate tecniche del sonno di personaggi illustri e luminari della storia, ha contribuito a creare il mito secondo cui prediligere un minor numero di ore di sonno giovi alla produttività, ma è davvero così?

Siobhan Banks, ricercatrice dell’University of South Australia, ha dichiarato "Negli ultimi 10 o 15 anni, è stato dimostrato che il metabolismo e il sistema immunitario sono colpiti dalla privazione del sonno" e continuando "La capacità di metabolizzare adeguatamente gli alimenti, di combattere le infezioni, molti processi fisiologici sono influenzati dal sonno. Le persone che hanno periodi prolungati di sonno breve sono a rischio più elevato di obesità, diabete di tipo 2 e alcuni tumori".

Altri effetti negativi provocati dalla privazione di sonno, sono correlati a problemi di memoria, riflessi rallentati e affaticamento, tipici sintomi dell’insonnia notturna.

Diversi personaggi nel corso della storia hanno provato stratagemmi per effettuare un riposo sufficiente che non pregiudicasse la produttività. Alcune testimonianze giungono dalla strategia del sonno polifasico di Leonardo da Vinci e Nikola Tesla.

Secondo Banks, per quanto tali tecniche a lungo andare non sembrino giovare all’organismo, in quanto tutte prevedono la diminuzione delle ore di sonno, il loro segreto vincente sarebbe proprio nel suddividere il sonno in "pisolini di supporto".

Provando ad integrare i metodi con una quantità di ore sufficienti, suggerisce "Per molti ambienti operativi, le persone potrebbero dormire quattro o cinque ore, integrando un pisolino di una o due ore nel pomeriggio".

La linea di principio è dormire un giusto numero di ore durante la notte. I pisolini non possono sostituire completamente i cicli di sonno profondo, poiché questi sono costituiti da due componenti fondamentali per il riposo cerebrale, ovvero la fase REM e il sonno non-REM.

Tra i diversi periodi del sonno, ognuno dotato della sua importanza, lo stadio cruciale per un sonno ristoratore si ipotizza essere la fase tre del sonno non-REM. Secondo tali ipotesi, questa sembra coinvolta nel rispristino e nel recupero delle funzioni cognitive del cervello e nel corretto mantenimento del sonno, oltre a conferire quella sensazione di lucidità e freschezza al mattino.

Risulta molto affascinante, in quanto tale fase dura solo tra i 70 e i 120 minuti, ottenibili anche con appena 4 o 5 ore di sonno notturno. In tal senso, brevi pisolini durante il giorno possono essere sfruttati per ottenere un periodo di sonno più ampio.

Qualora la tecnica del pisolino da sola non bastasse, la Banks ha in serbo un altro “trucchetto” per appagare la sete di sonno. La tecnica è stata denominata il “nappuccino” e consiste nel “prendere un caffè prima di fare un pisolino".

Introdurre la caffeina prima dei riposini potrebbe aiutarci a limitare il tempo di assopimento senza inficiare sulle doti benefiche degli stessi, sfruttando la capacità della caffeina di impedire l’accumulo di adenosina nel cervello. Inoltre, l’utilità del caffè si esprimerebbe al meglio con un’assunzione in tarda mattinata, che consente di restare energetici nel pomeriggio senza provocare notti insonni.

Anche la componente genetica gioca un ruolo nella quantità di sonno necessaria. "Alcune persone hanno bisogno di più ore, mentre altre riescono a cavarsela con una quantità di sonno minore" sostiene Banks.

Ricapitolando, per evitare gli effetti negativi della perdita di sonno e ottenere un riposo salutare e rivitalizzante risulta necessario dormire un numero sufficiente di ore notturne, il cui quantitativo è soggettivo, e integrare tale sonno attraverso l’apporto benefico di brevi pisolini.

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