Svelato il segreto del Colosseo e del Pantheon: ecco perché non sono crollati

Svelato il segreto del Colosseo e del Pantheon: ecco perché non sono crollati
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Vi siete mai chiesti perché le maestose strutture dell'antica Roma sono sopravvissute quasi intatte per millenni, conservando ancora oggi il loro fascino? Uno studio pubblicato su Science ci svela il motivo.

Dopo aver scoperto perché l'ultimo re di Grecia è rimasto in esilio per 50 anni, vediamo una nuova curiosità storica. Ancora oggi guardandoci intorno, riusciamo ad ammirare le straordinarie strutture dell'Impero romano, come il Colosseo o il Pantheon risalenti a più di 2000 anni fa. Il cemento romano, in moltissimi casi, ha dimostrato di durare più a lungo del suo equivalente moderno, che invece può deteriorarsi nel giro di pochi decenni.

In virtù di questo, un team di ricercatori provenienti da Stati Uniti, Italia e Svizzera ha analizzato campioni di calcestruzzo di 2000 anni fa provenienti da una cinta muraria nel sito archeologico di Privernum, nell'Italia centrale, simile ad altri calcestruzzi trovati, risalenti proprio all'Impero romano.

Dai risultati è emerso chiaramente che i pezzi bianchi nel cemento definiti "clasti di calce", permettevano al cemento di "guarire" le crepe formatesi nel tempo, letteralmente auto-riparandosi. È proprio questo l'ingrediente misterioso che ha consentito ai romani di rendere il loro materiale durevole nei secoli e soprattutto, di dar vita a strutture elaborate in luoghi difficili come fogne, moli e zone sismiche.

"Il cemento ha permesso ai romani di attuare una rivoluzione architettonica", ha affermato il dott. Masic, autore dello studio, aggiungendo inoltre: "I romani sono stati in grado di creare e trasformare le città in qualcosa di straordinario e bello in cui vivere. E quella rivoluzione ha cambiato completamente il modo in cui vivono gli esseri umani."

Tutto ciò dimostra che non vi sono solo ossa di bassotto nel Colosseo, ma anche un particolare ingrediente che potrebbe contribuire a rendere più sostenibile la produzione del calcestruzzo odierno, magari sconvolgendo ancora una volta la società come facevano un tempo i romani.