Sviluppato per la prima volta il teletrasporto quantico
Un gruppo congiunto di scienziati cinesi e austriaci è riuscito a teletrasportare degli stati quantici tridimensionali per la prima volta, senza che i due fotoni fossero a diretto contatto tra loro.
Questo studio potrebbe aprire a nuove scoperte e svolgere un ruolo di primo piano nella creazione di computer quantistici altamente sofisticati e con prestazioni inimmaginabili.
L’esperimento ha dimostrato ciò che prima era ritenuto solamente una possibilità teorica: teletrasportare complessi stati quantici ad alta dimensione senza che le due particelle fossero in contatto fisico tra di loro.
Per la precisione, i ricercatori hanno teletrasportato lo stato quantico di un fotone (ovvero una particella di luce contenente un quanto, cioè una determinata quantità di energia) su un altro fotone molto distante.
Prima di questo esperimento furono trasmessi solamente stati a due livelli, chiamati per questo “qubit”, informazioni che si possono paragonare ai valori “0” e “1” dell’informatica.
In questo test di lavoratorio sono stati tre i livelli teletrasportati formando il cosiddetto “qutrit”.
Nell’informatica quantistica non esistono quindi solamente due valori, ma tra zero ed uno può esistere qualsiasi cosa ed il team di scienziati lo ha dimostrato con una terza possibilità: “2”.
La difficoltà, spiegano i ricercatori, è stato progettare un metodo sperimentale per implementare il teletrasporto ad alta dimensione e sviluppare, di conseguenza, anche la tecnologia necessaria per rendere il tutto possibile.
Per effettuare l’esperimento è stato creato un sistema di tre fibre ottiche attaccate ad una estremità. All’interno di queste fibre ottiche sono stati inseriti fotoni detti ausiliari che interferivano con gli altri fotoni dell’esperimento.
Attraverso una selezione razionale e studiata di ben determinati schemi di interferenza, le informazioni quantistiche sono state trasferite su un altro fotone lontano senza che i due fotoni avessero la possibilità di interagire tra di loro.
Questi sistemi, in definitiva, possono trasportare un maggior numero di informazioni e potrebbero avere applicazioni sempre più consistenti nella rete ed in internet.
FONTE: Phys.Org
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