Svizzera, si punta al blocco degli asset crypto posseduti dai russi

Svizzera, si punta al blocco degli asset crypto posseduti dai russi
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La guerra in Ucraina ha aperto a scenari imprevisti e imprevedibili. La scure delle sanzioni della comunità internazionale ha destato la preoccupazione che gli oligarchi russi potessero rifugiarsi sulla blockchain, ma a quanto pare ci sono ostacoli anche in terreno crypto.

Se, da un lato, abbiamo visto come il passaggio alle criptovalute per evitare le sanzioni potrebbe essere difficile per i russi, c'è chi è ancora preoccupato che gli oligarchi possano trovare backdoor per riuscire a salvare parte dei propri patrimoni, ammesso che non lo abbiano già fatto.

In quest'ottica, anche il Giappone cerca falle per bloccare la Russia ma la mossa più clamorosa potrebbe arrivare incredibilmente dalla Svizzera. Il Paese, notoriamente neutrale, dopo aver approvato l'applicazione delle sanzioni, unendosi alla comunità internazionale, sarebbe intenzionato a bloccare gli asset crypto presenti sul territorio e di proprietà di singoli o entità russe.

Ad affermarlo sarebbe stato il Ministro per le Finanze, facendo seguito all'intenzione anche dell'Unione Europea di evitare che questo scenario possa andare a configurarsi. L'aggressione nei confronti dello Stato sovrano dell'Ucraina è stata condannata duramente a livello finanziario e nuove sanzioni potrebbero arrivare nei prossimi giorni, ma su questo fronte rimane ancora un enorme punto interrogativo.

Uno fra tutti riguarda l'efficacia di queste mosse, dal momento che molti asset potrebbero essere già stati spostati su wallet fisici oppure non-detentivi. In aggiunta, servirebbe una regolamentazione superiore per riuscire ad agire in questo frangente, anche per evitare di colpire indiscriminatamente i beni posseduti da utenti comuni.