
La "talpa" su Marte ce l'ha fatta: è finalmente sottoterra
Finalmente gli scienziati della NASA sono riusciti a far entrare la "talpa" nella superficie di Marte; non è un animale vero, ovviamente, ma il soprannome per lo strumento formalmente noto come Heat Flow and Physical Properties Package a bordo della missione lander InSight dell'agenzia spaziale americana.
La talpa è uno dei tre strumenti chiave del lander che consentirà agli scienziati di dare uno sguardo all'interno del Pianeta Rosso e raccogliere dati per aiutarli a capire la sua geologia e struttura interna. Per più di un anno il personale della missione ha cercato di dispiegarlo all'interno del pianeta. "Dopo diversi aiuti dal mio braccio robotico, la talpa sembra essere sotterra", scrive l'account Twitter ufficiale della missione. "È stata una vera sfida la risoluzione dei problemi a milioni di chilometri di distanza. Dobbiamo ancora vedere se la talpa può scavare da sola."
Lo strumento è progettato per scendere fino a 5 metri nella superficie marziana in una regione chiamata Elysium Planitia. Teoricamente, man mano che scava nel terreno, i sensori di temperatura della talpa studieranno la roccia attraverso cui scavano e valuteranno come l'energia si sposta dal nucleo del pianeta.
Non appena la talpa ha iniziato il suo scavo però, ha lottato, restando bloccata. Da allora, il personale di InSight ha provato una serie di tattiche per farla scavare, incontrando ostacoli ogni volta. Recentemente è stata provata una nuova tecnica che prevedeva l'utilizzo del braccio del lander per spingere delicatamente l'estremità della talpa nel terreno. Attualmente, la talpa è quasi interamente sepolta nel suolo marziano, spostandosi di 7 centimetri nella roccia tra l'11 marzo e il 30 maggio.
C'è una nuova difficoltà in arrivo però: l'inverno marziano. "L'inverno si avvicina all'emisfero settentrionale di Marte e la stagione delle tempeste di polvere inizierà presto", scrive Tilman Spohn, scienziato alla guida della talpa. "L'atmosfera sta già diventando più polverosa e l'energia generata dai pannelli solari sta diminuendo. Ciò potrebbe influire sulla nostra capacità di eseguire operazioni che consumano energia con il braccio nel prossimo futuro. Resta sintonizzato e incrocia le dita."
After several assists from my robotic arm, the mole appears to be underground. It’s been a real challenge troubleshooting from millions of miles away. We still need to see if the mole can dig on its own. More from our @DLR_en partners: https://t.co/7YjJIF6Asx #SaveTheMole pic.twitter.com/qHtaypoxPp
— NASA InSight (@NASAInSight) June 3, 2020
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