Tatuaggi protettivi per il parto trovati su antiche mummie egizie

Tatuaggi protettivi per il parto trovati su antiche mummie egizie
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Nella seconda metà del ‘900, i tatuaggi erano dei segni particolari molto discussi; mentre oggi, per fortuna, si riesce a parlare di questi ornamenti cutanei senza citare tabù retrogradi. Un tempo lontano, però, i tattoo erano la normalità, vi basti pensare che le donne dell’antico Egitto già indossavano questi segni.

Nel sito del Nuovo Regno di Deir el-Medina (dal 1550 a.C. al 1070 a.C.), le ricercatrici Anne Austin e Marie-Lys Arnette hanno scoperto una correlazione tra i tatuaggi e l’antico dio egizio Bes, protettore di donne e bambini. Le scoperte sono state pubblicate sul Journal of Egyptian Archaeology.

Deir el-Medina si trova in prossimità del famoso sito di Luxor (dov’è stata scoperta la “città d’oro”), quindi a ovest del Nilo. Il centro urbano è caratterizzato dalla presenza delle Grande Fossa, un'antica discarica piena di documenti burocratici su papiro che hanno aiutato gli archeologi a comprendere meglio la vita della gente comune. I suddetti testi sono le principali fonti su cui si basano gli studi su Dei el-Medina e in nessuno di questi sono menzionati i tatuaggi.

Può essere raro e difficile trovare prove per i tatuaggi perché è necessario trovare la pelle conservata ed esposta”, ha dichiarato l'autrice principale dello studio Anne Austin, bioarcheologa presso l'Università del Missouri-St. Louis. Sottolineando il netto rifiuto di violare i corpi mummificati, gli studiosi sperano di trovare tracce di residui cutanei grazie all’azione passata dei profanatori di tombe.

Così, nel 2019, la squadra di Austin scoprono ben due reperti a Deir el-Medina che fanno luce sul mondo dei tattoo, a distanza di 3000 anni.

La prima tomba ospita l’anca sinistra di una donna di mezza età, con residui di pelle intatti: sono ben visibili motivi di colorazione in nero scuro che, probabilmente, contornavano la zona sacrale. Ad accompagnare le linee orizzontali, c’è una raffigurazione di Bes e una ciotola, ovvero dei simboli che richiamerebbero la protezione divina durante i parti.

Il secondo tatuaggio proviene ancora una volta da una donna di mezza età, il cui corpo riposava in una tomba vicina a quella analizzata precedentemente. Per individuare le figure protettrici sulla pelle, gli esperti hanno utilizzato la fotografia a infrarossi. Questa volta, la figura di Bes condivide lo spazio cutaneo con l’Occhio di Horus; la linea zig-zag, invece, potrebbe indicare la palude, da associare alle acque rinfrescanti per alleviare i dolori del parto e delle mestruazioni.

Se non fossero abbastanza queste due testimonianze, sappiate che Marie-Lys Arnett, egittologa della Johns Hopkins University di Baltimora, haanche trovato ben tre statuette che mostravano dei disegni di Bes sulla parte bassa della schiena e sulla zona superiore delle cosce.

Rimanendo in tema, sapevate che le ossa di uccello erano degli arnesi per tatuaggi?

[Anne Austin/Università del Missouri-St. Louis]

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