Team di astronomi ha studiato le "strane" orbite dei pianeti con due soli
Nell'immensità dell'Universo, esistono pianeti che orbitano perfino intorno a due (o più) soli. Sappiamo bene come si sviluppa un mondo intorno ad una singola stella; sappiamo meno, invece, come si sviluppa un corpo celeste intorno a due stelle. Tuttavia, grazie all'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), abbiamo delle testimonianze.
Pianeti del genere si formano nei cosiddetti dischi circumbinari. "Con il nostro studio, volevamo saperne di più sulle geometrie tipiche dei dischi circumbinari", afferma l'astronomo Ian Czekala dell'Università della California a Berkeley. Czekala e il suo team hanno utilizzato i dati ALMA per determinare il grado di allineamento di diciannove dischi protoplanetari attorno a delle stelle binarie. "I dati ALMA ad alta risoluzione sono stati fondamentali per lo studio di alcuni dei dischi circumbinari più piccoli e deboli", continua Czekala.
Il team ha scoperto che il grado di disallineamento delle stelle binarie e dei loro dischi circumbinari dipende molto dal periodo orbitale delle stelle ospiti. Più è breve il periodo orbitale della stella binaria, maggiore è la probabilità del sistema di ospitare un disco in linea con la sua orbita. Pianeti del genere non sono rari, e gli astronomi ne hanno già osservati parecchi.
Gli addetti ai lavori hanno confrontato i dati di ALMA con la dozzina di pianeti con due soli trovati dal telescopio spaziale Kepler. Quest'ultimo, con una missione durata 4 anni, è stato in grado di scoprire pianeti attorno a stelle binarie che orbitano l'una attorno all'altra con periodi inferiori a 40 giorni; tutti mondi allineati con le orbite delle stelle ospiti. Quindi, nell'ultimo studio si sono chiesti: possono esistere pianeti disallineati che Kepler non è riuscito a vedere?
"Con il nostro studio, ora sappiamo che molto probabilmente non c’è una grande popolazione di pianeti disallineati che Kepler non è riuscito a vedere, poiché i dischi circumbinari attorno a stelle binarie strette sono allineati con i loro ospiti stellari", afferma infine Czekala. "Questa ricerca è un ottimo esempio di come le nuove scoperte si basano su osservazioni precedenti", dichiara Joe Pesce, responsabile del programma della National Science Foundation per NRAO e ALMA.
FONTE: phys.org
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