Team di scienziati sviluppa braccio robotico così delicato da poter maneggiare una medusa

Team di scienziati sviluppa braccio robotico così delicato da poter maneggiare una medusa
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Quando si tratta di svolgere ricerche nelle profondità marine, uno dei pochi strumenti che viene in aiuto degli scienziati è sicuramente il braccio meccanico di cui sono dotati alcuni robot-sommergibili. Spesso però queste rigide strutture metalliche non sono adatte ad entrare in contatto con alcune specie particolarmente fragili, come le meduse.

Per questo motivo un team di scienziati del Wyss Institute di Harvard ha ideato un nuovo prototipo di braccio meccanico, molto più delicato rispetto alle soluzioni adottate in precedenza e che quindi si presta molto meglio nel maneggiare determinati tipi di forme di vita. Stando ai suoi creatori, è capace di una destrezza e di una dolcezza nei movimenti semplicemente impensabili per i modelli attualmente in commercio, ed è in grado di maneggiare con cura anche le specie più a rischio e di raccogliere campioni utili alle analisi senza danneggiare gli animali.

Il sistema di comandi che permette di muoverlo è per alcuni versi rivoluzionario, e consiste in un guanto dotato di sensori wireless indossabile direttamente dai ricercatori, che possono così farlo ruotare e piegare con dei semplici movimenti del polso. Per spalancare le pinze poste alla sua estremità basta mimare il gesto di apertura con l'indice, e lo stesso vale per la chiusura. Questo tipo di comandi garantisce un livello di controllo superiore rispetto ai tradizionali joystick, che spesso possono ferire - o addirittura uccidere - le specie più fragili.

Stando a David Gruber, membro del team di scienziati responsabile dell'apparecchio, gli attuali strumenti impiegati dai ricercatori nelle ricerche marine sono ottimi quando si ha a che fare con gas ed altri materiali, ma diventano totalmente inutili e addirittura dannosi nel caso in cui si debba intervenire su alcuni animali. "Sarebbe come cercare di raccogliere un fazzoletto con una chela di granchio metallica", spiega Gruber.

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