Telegram risponde a Whatsapp: "tutto ciò che si invia su Telegram è crittografato"

Telegram risponde a Whatsapp: 'tutto ciò che si invia su Telegram è crittografato'
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Nella giornata di ieri abbiamo riportato su queste pagine il duro attacco arrivato da Whatsapp a Telegram sulle pagine di Wired. Attacco che la piattaforma di Pavel Durov ha prontamente rigettato con un post pubblicato sul proprio blog ufficiale dove smonta tutte le teorie avanzate dal CEO di Whatsapp Will Cathcart.

In un lungo comunicato pubblicato da Telegram, vengono citati nove errori presenti nell’articolo di Wired. Il post al vetriolo si sofferma su vari aspetti citati da Cathcart, inclusa la teoria sul tracciamento della posizione che, spiega, è possibile solo se l’utente la rende esplicitamente visibile (una cosa che solo lo 0,01% degli iscritti ha fatto).

L’articolo afferma in modo fuorviante che è possibile accedere alla posizione di qualsiasi utente di Telegram “che ha attivato la propria posizione” tramite l’API. Non è mai stato così. Solo gli utenti che hanno esplicitamente accettato di mostrare pubblicamente la loro posizione utilizzando la funzione “Rendimi visibile” nella pagina “Trova persone nelle vicinanze“ possono rendere accessibile la loro posizione approssimativa” si legge nel secondo punto.

Il portavoce di Telegram Remi Vaughn rigetta anche le accuse arrivate sulla crittografia End-to-End ed ha affermato che “tutto ciò che viene inviato su Telegram è crittografato in modo sicuro, comprese le chat di gruppo. Le chat di gruppo utilizzano la crittografia client-server”.

Il comunicato di Telegram attualmente è articolato in nove punti, un numero che potrebbe crescere dal momento che si conclude con “questo elenco è in fase di espansione”.

Non è il primo battibecco tra i rappresentanti delle due applicazioni, che anche in passato si sono punzecchiate sulle funzioni e la sicurezza.