Telemarketing e chiamate pubblicitarie: arriva la stretta anti furbetti

Telemarketing e chiamate pubblicitarie: arriva la stretta anti furbetti
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La conferma del flop delle registro delle opposizioni è arrivata direttamente dal Governo, per bocca del Ministro Adolfo Urso. AGI ha intervistato Maurizio Pellegrini, responsabile del Registro Pubblico delle Opposizioni del MISE, che ha fornito qualche indicazione sulle prossime mosse.

Nell’intervista all’agenzia, Pellegrini osserva che ad oggi "sono presenti 800 operatori di telemerketing iscritti al registro", incluse tutte le grandi compagnie nel campo dell'energia, assicurazioni e telefonia. A spingere gli abusi è il "mercato parallelo”, nonostante le sanzioni pesanti messe in campo dal Governo che ha previsto multe fino a 20 milioni di Euro.

Il nostro ruolo è quello del semaforo ma se qualche automobilista passa con il rosso non è colpa dei semafori ma di chi viola la normativa. A noi, insieme al Mise, spetta la parte del settore legale. Chi evade la normativa è soggetto all’attività ispettiva e sanzionatoria che compete al Garante per la privacy. L’Agcom si occupa dei call center che non sono iscritti al loro albo ufficiale” ha affermato Pellegrini, che fa anche riferimento ad un codice di condotta di cui si parla da settimane, promosso da Garante e principali società del settore che mira ad estromettere gli operatori “fuorilegge”.

Una stretta anti furbetti, che è vista come una boccata d’aria fresca per gli utenti he continuano a ricevere chiamate a qualsiasi orario. “Ci sono ancora degli aspetti da migliorare ma spesso si dimentica che chi si è iscritto al registro ha evitato moltissime chiamate. Dall’estate scorsa abbiamo verificato centinaia di milioni di numeri. Dal 2011, anno della nascita del primo registro, abbiamo setacciato 5 miliardi di utenze. Il registro funziona bene ma nella parte ‘legale’. Il problema è il telemarketing illegale. Per questo occorrono le sanzioni” spiega Pellegrini.