Teletrasporto di Qubit: Ennesimo passo avanti per l'informatica quantistica

Teletrasporto di Qubit: Ennesimo passo avanti per l'informatica quantistica
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I ricercatori di AMD (Advanced Micro Devices) hanno depositato un brevetto per il teletrasporto, ma diversamente da quello che la fantascienza ci ha insegnato, non riguarda la “smaterializzazione” di esseri umani.

Il nuovo brevetto, intitolato: "Teletrasporto anticipato per un calcolo affidabile in processori quantistici multi-SIMD", è incentrato sul teletrasporto di Qubit, l'equivalente di calcolo quantistico del bit nell'informatica classica. L'obiettivo dell’azienda, su cui verte il progetto, è quello di migliorare le prestazioni del calcolo quantistico riducendo la quantità di Qubit necessari per ogni operazione computazionale.

A tal proposito, AMD si è basata su un’architettura quantistica suddivisa in regioni di elaborazione, dove i Qubit vengono teletrasportati per garantire un tipo di elaborazione chiamato “fuori ordine”. Questa struttura consente di “eludere” la dipendenza sequenziale nell’elaborazione dei singoli Qubit, permettendo una computazione simultanea e indipendente. Il brevetto, inoltre, include un processore look-ahead incorporato nell'architettura, che ha la funzione di classificare i dati in input, correlandoli alla possibilità di essere eseguiti in parallelo. A questo proposito, il processore distribuisce adeguatamente il carico di lavoro tra i singoli Qubit, utilizzando una tecnica di teletrasporto quantistico per indirizzarli alla computazione richiesta.

Sebbene Google abbia affermato nel 2019 di aver raggiunto la supremazia quantistica, c'è ancora molta strada da fare prima che questa branca dell’informatica diventi una tecnica di calcolo regolare e scalabile. Proprio per questo motivo, e considerando l'instabilità degli stati quantistici proporzionale al numero di Qubit, questo brevetto potrebbe avvicinarci a una diffusione su larga scala dell'informatica basata sulla meccanica quantistica.