La Terra è molto più vicina al buco nero della nostra galassia di quanto pensassimo
Non è facile creare una mappa 3D di un luogo senza poterlo visionare nel suo insieme, magari dall'esterno. Le misurazioni sono complesse e possono essere soggette a diversi errori: è quello sembra sia successo proprio con la posizione del nostro Sistema Solare, recentemente aggiornata.
Non solo la mappa della nostra "sinfonica" Via Lattea è stata corretta, avvicinandoci al buco nero supermassiccio Sagittarius A* presente al centro della galassia, ma è stato anche modificato il valore della velocità di rotazione con cui il nostro sistema stellare ruota intorno al nucleo galattico.
Lo strumento utilizzato per tale scoperta è "VERA", la rete interferometrica VLBI del Giappone per l'esplorazione astronomica delle radiosorgenti. In funzione dal 2003, VERA è stata capace di catalogare 99 oggetti chiave per la mappatura della "nuova" Via Lattea, con una precisione mai eguagliata prima: una capacità di risoluzione angolare di 10 milionesimi di secondi d'arco (10 micro-arcsec).
Per fare un raffronto più tangibile, pensate che con questa risoluzione un osservatore sarebbe capace di rilevare dalla Terra una moneta di 2cm di diametro posta sulla Luna.
Le misurazioni fatte hanno posizionato il Sistema Solare alla nuova distanza di 25.800 anni luce da SgrA* (prima era considerata di 27.700, poi stesso nel 2019 lo strumento GRAVITY dell'ESO ha eseguito una rettifica portandola a 26.673). Con i nuovi dati è giunta anche una nuova velocità orbitale: 227 km/s al posto della precedente 220 (i 7 km al secondo di differenza equivalgono a 25.000 km/h in più!).
Ovviamente per noi umani non cambierà nulla: non stiamo cadendo nel buco nero supermassiccio né il Sistema Solare vi si sta dirigendo a capofitto. Sono misure che non intaccheranno la nostra vita di tutti giorni, ma che invece avranno un peso enorme sulle misurazioni dei parametri dei vari corpi celesti quali grandezza, intensità luminosa, calore e analisi spettrale. Un esempio pratico ce lo ha fornito Betelgeuse: non esploderà in una supernova perché è più vicina del previsto.
L'aggiunta di VERA all'intera rete VLBI dell'Asia orientale potrebbe portare - a detta degli astronomi - a misurazioni con una precisione senza precedenti, svelando misteri cosmici ancora irrisolti.
FONTE: ScienceAlert
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