Oltre TESS: ecco come i futuri telescopi cercheranno nuovi mondi

Oltre TESS: ecco come i futuri telescopi cercheranno nuovi mondi
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Alla prima TESS Science Conference, tenuta al Massachusetts Institute of Technology dal 29 luglio al 2 agosto, i ricercatori si sono riuniti per condividere il primo anno di risultati scientifici del Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA.

Durante la conferenza, oltre a mostrare i numeri raggiunti dal telescopio spaziale, sono state presentate altre due missioni: TARdYS (Tao Aiuc high Resolution d Y band Spectrograph) e CHEOPS (the Characterising Exoplanet Satellite).

TARdYS, una collaborazione tra l'Harvard College Observatory e la Pontificia Universidad Católica de Chile, è un telescopio terrestre progettato per analizzare la "velocità radiale" di un esopianeta e la sua massa.

La missione TARdYS si concentrerà sull'osservazione dell'emisfero celeste australe. Grazie al futuro telescopio, verranno analizzati nel dettaglio i dati di TESS per cercare campioni ben definiti, in particolare simili alla Terra, ha dichiarato Surangkhana Rukdee, la ricercatrice che ha presentato TARdYS alla conferenza. Il telescopio sarà installato presso l'Osservatorio Atacama dell'Università di Tokyo e dovrebbe iniziare il suo lavoro nel 2020.

Un altro telescopio che mira a esplorare ulteriormente i risultati degli esopianeti è CHEOPS, una missione unica nel suo genere da parte dell'Agenzia spaziale europea (ESA) in collaborazione con la Svizzera.

Lo strumento utilizzerà la fotometria ad alta precisione per conoscere la densità degli esopianeti di dimensioni della Terra e di Nettuno. Un aspetto che differenzia CHEOPS da TESS, afferma Kate Isaak, scienziata del progetto, è la capacità del primo di orientare e colpire diversi obiettivi precedentemente identificati nel cielo.

TESS è in grado "solo" di intravedere il transito di un esopianeta, poiché lo strumento scansiona sistematicamente il cielo. CHEOPS sarà invece più flessibile, e potrà identificare la densità del pianeta scoperto (e quindi catalogarlo come pianeta roccioso o gassoso ad esempio). Il lancio del satellite è previsto tra il 15 ottobre e il 14 novembre 2019.