Testati in Norvegia droni marini scientifici capaci di muoversi veloci e silenziosi
Nei mari del Nord è possibile incontrare piccoli droni arancioni che, silenziosamente e instancabilmente, esplorano i mari e raccolgono informazioni e dati sulle acque e sui pesci che vivono e si sviluppano in quelle zone.
I droni sono ormai entrati a far parte del nostro mondo e gli usi che se ne fanno sono diversi ed i più disparati. D'altronde, i droni non si stancano mai, possono muoversi in zone rischiose e pericolose dove gli esseri umani non possono accedervi senza rischiare la vita o la salute. Un istituto di ricerca norvegese, l’Institute of Marine Research (denominato anche IMR), ha deciso di testare questi droni per le sue ricerche. L’organizzazione sta, infatti, sfruttando alcuni droni marini dalle dimensioni ridotte (si parla di macchine che misurano 7x5 metri) e con un peso di 750 kg che, grazie al loro potente motore, possono muoversi ad una velocità di circa 8 nodi e raccogliere, al contempo, dati scientifici.
Il sistema di alimentazione di questi droni sfrutta l’energia solare per mezzo di pannelli fotovoltaici e l’energia che riescono a produrre è sufficiente non solo per far muovere il natante, ma anche per alimentare i complessi sistemi di rilevazione che sono stati montati a bordo quale, ad esempio, l'ecoscandaglio. Grazie all'uso di energia pulita l’imbarcazione è estremamente silenziosa, requisito fondamentale per lo studio delle specie marine che, non venendo spaventate dalla macchina, sono più facilmente studiabili. Oltre ad essere imbarcazioni pulite, sono anche estremamente sicure perché progettate in modo da essere individuate dai radar di altre navi e programmate per cedere il passo a quelle che incrociano la loro rotta.
I dati che queste imbarcazioni raccolgono sono molteplici e comprendono informazioni sul plancton, sui pesci e le loro larve, nonché rapporti sullo stato di salute delle acque che solcano nei loro viaggi. E proprio la possibilità di coprire grandi distanze, il muoversi in maniera silenziosa e poter essere dirottato velocemente in determinate zone “interessanti” da un punto di vista scientifico fanno sì che questo prezioso drone abbia tutte le carte in regola per diventare, in futuro, uno strumento indispensabile per gli studi marini.
Credit foto: Erlend A. Lorentzen/Institute of Marine Research
FONTE: The Explorer
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