The North Face presenta la tecnologia traspirante e waterproof Futurelight

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Al CES 2019 di Las Vegas, The North Face ha svelato Futurelight , una nuova tecnologia traspirante ed impermeabile pensata per rivoluzionare i tessuti tecnici del mondo outdoor, a cui si rivolge il marchio.

Il materiale è sviluppato usando la tecnologia Nanospinning ed i processi di lavorazione sostenibili. Futurelight è, secondo North Face, una rivoluzione per il settore e rappresenta il materiale impermeabile e traspirante più avanzato del mercato.

Oggi, quando si pensa ad un prodotto impermeabile ci si immagina qualcosa di pesante, rigido al tatto e ingombrante. Con Futurelight sarà teoricamente possibile rendere qualunque cosa traspirante, impermeabile e per la prima volta davvero confortevole” spiega Scott Mellin, General Manager of Mountain Sports of Performance di The North Face.Immaginiamo t-shirt, felpe o perfino jeans che le persone avranno davvero voglia di indossare. Oggi iniziamo da giacche, tende e guanti ma potranno esserci infinite altre possibilità”.

Con la tecnologia Futurelight, The North Face mette a punto un nuovo standard di sostenibilità basato su metodologie innovative nel processo di creazione dei tessuti. Grazie a questo approccio all’avanguardia, il brand realizza indumenti a tre strati utilizzando tessuti riciclati e avvalendosi di una produzione che riduce sensibilmente l’utilizzo di componenti chimici. La produzione avviene in uno stabilimento ad energia pulita in quanto alimentato da energia solare.

Il processo di Nanospinning utilizzato per creare il tessuto Futurelight ha consentito ai designer del brand di dotare per la prima volta la membrana di una permeabilità all’aria senza precedenti. Questa tecnica crea dei fori a livello Nano, garantendo un’eccezionale porosità, mantenendo al contempo un’assoluta impermeabilità e consentendo all’aria di passare attraverso il tessuto per una traspirazione impareggiabile.

Inoltre, la tecnica di Nanospinning offre ai designer la possibilità di variare il peso, la traspirabilità, l’elasticità e la struttura del capo a seconda delle specifiche esigenze di atleti e consumatori, adattandosi al diverso tipo di attività e di condizioni ambientali. Ad esempio, i capi pensati per attività aerobiche saranno caratterizzati da una maggiore traspirabilità, mentre in caso di condizioni climatiche particolarmente rigide e umide verrà sviluppato un abbigliamento più protettivo.

La possibilità di modificare ed adattare questi parametri nella fase di sviluppo dei tessuti non ha precedenti nel settore dell’abbigliamento, dell’attrezzatura e degli accessori. “Saper rompere gli schemi è uno degli elementi distintivi del DNA di The North Face. Si tratta del principio sul quale è stato costituito il nostro brand e ad oggi noi restiamo fermamente convinti che uscire dai percorsi già battuti sia la chiave per la crescita futura” ha commentato Mellin. “Il nostro team è costantemente impegnato nel ripensare il futuro della nostra offerta di prodotti tecnici e nel cercare di andare oltre i limiti, al fine di proporre ai nostri atleti e ai nostri clienti sempre più innovazione. Da questo impegno nasce Futurelight, che cambierà per sempre ciò che i consumatori possono aspettarsi dai prodotti”.

Il tessuto Futurelight è nato in montagna, ispirato dal team internazionale di atleti The North Face in cerca di una maggiore traspirabilità e prestazioni ottimali nei loro capi waterproof. Il materiale è poi stato testato durante le loro spedizioni sulle vette più impervie e nelle condizioni più estreme come quelle del Lhotse e dell’Everest in Himalaya.

Jim Morrison, membro del team The North Face, ha messo alla prova Futurelight scalando e sciando tre 8.000 lo scorso anno, tra cui Everest e Cho Oyu e portando a termine la prima discesa integrale con gli sci del Lhotse Couloir insieme a Hilaree Nelson.

“Nel corso degli ultimi due anni, gli alpinisti, gli scalatori, i trail runner e gli snowboarder del team hanno testato rigorosamente Futurelight in ogni tipo di disciplina per mettere alla prova questa tecnologia a seconda dei diversi climi e delle condizioni meteo di tutto il mondo” ha spiegato Hilaree, capitano del team di atleti The North Face.In tutti gli anni passati tra le montagne, non ho mai sperimentato un prodotto in grado di offrire prestazioni pari a quelle di Futurelight. Si tratta di un nuovo paradigma che cambia completamente le mie aspettative nei confronti di un materiale impermeabile”.

Oltre al proprio laboratorio di test interno che coinvolge gli atleti, The North Face ha lavorato con esperti indipendenti come gli Underwriters Laboratories (UL), un ente internazionale di certificazione della sicurezza che ha spinto al limite il tessuto Futurelight al fine di testarne l’impermeabilità. Gli UL sono noti per la certificazione degli standard waterproof della National Fire Protection Association, l’ente statunitense che attesta la conformità dell’abbigliamento per i pompieri, gli addetti al pronto soccorso medico e i nuclei preposti alla gestione delle sostanze pericolose. La metodologia per i test messa a punto è il 50% più rigorosa degli standard attuali applicati al mercato Outdoor.

Il test di resistenza all’acqua al quale è stato sottoposto Futurelight è ancor più estremo rispetto a quelli per il NFPA svolti dagli UL e ciò prova che Futurelight non è soltanto totalmente waterproof ma anche che questo tessuto è perfetto per affrontare le spedizioni più estreme che l’outdoor possa offrire” commenta Micahel Seward degli Underwriters Laboratories.